Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Klára Hosnedlová, «Growth», 2024, veduta della mostra alla Kunsthalle di Basilea

© Klára Hosnedlová, Kunsthalle Basel / Zdeněk Porcal

Image

Klára Hosnedlová, «Growth», 2024, veduta della mostra alla Kunsthalle di Basilea

© Klára Hosnedlová, Kunsthalle Basel / Zdeněk Porcal

A Berlino Klára Hosnedlová affronta il suo passato

Nella Hamburger Bahnhof-Nationalgalerie der Gegenwart la più ambiziosa installazione dell’artista ceca

Dal primo maggio al 26 ottobre, l’Hamburger Bahnhof-Nationalgalerie der Gegenwart di Berlino ospita la personale istituzionale più importante dell’artista ceca Klára Hosnedlová (1990). Curata da Sam Bardaouil, direttore della Hamburger Bahnhof, e Anna-Catharina Gebbers, curatrice del museo, la mostra «embrace» segna il punto culminante della carriera di Hosnedlová mettendo in scena l’installazione più ampia e ambiziosa finora concepita dall’artista: composta da arazzi alti fino a nove metri e una varietà di materiali, tra cui fibre di lino, grandi ricami, vetro colato, pietra arenaria, argilla, ferro e lastre di cemento, l’opera sfrutta appieno lo spazio storico dell’Hamburger Bahnhof. L’atrio originale, costruito fra il 1846 e il 1847 e servito per quarant’anni come stazione terminale per il collegamento ferroviario tra Berlino e Amburgo, offre uno sfondo incisivo per il lavoro di Hosnedlová, permettendole di formare un ambiente immersivo che sfuma i confini tra passato e presente, reale e immaginato.

L’artista descrive la stazione ferroviaria come «un simbolo potente di una società postindustriale, un luogo dove i viaggi umani iniziano e finiscono. L’architettura della storica sala del Hamburger Bahnhof, con la sua funzione originaria di stazione ferroviaria, evoca immagini e concetti legati alla migrazione, alla possibilità e impossibilità di tornare a casa. La sua struttura industriale sembra contrapporsi alle memorie e ai sogni dei viaggiatori, che immaginano la loro patria e il paesaggio naturale da cui sono lontani, forse ricordando questi luoghi da un tempo passato, come una realtà dell’infanzia che non tornerà mai più».

Hosnedlová riflette sull’architettura, i film e i romanzi che hanno scritto la memoria culturale e il passato sociopolitico della Repubblica Ceca. Il cuore dell’installazione «embrace» è realizzato a partire da una visione radicata nel contesto storico dell’era comunista: le lastre di cemento e le pareti di ferro, elementi centrali, sono riferimenti diretti all’architettura del periodo socialista per evocare la storia industriale e artigianale della campagna ceca, da sempre influenzata dai cambiamenti politici e dalle divisioni territoriali. 

Partendo dalla storia del suo Paese di origine, Klará Hosnedlová induce a riflettere sull’importanza del passato, degli eventi e degli elementi che ci costituiscono in quanto individui e collettivo: «È fondamentale affrontare consapevolmente il nostro passato, perché senza la conoscenza del passato non possiamo davvero progredire. Anche se le esperienze passate sono dolorose, non possono essere semplicemente lasciate alle spalle. Esistono numerosi regimi politici che cercano di cancellare l’eredità culturale dalla memoria della popolazione per ragioni ideologiche. Dimenticare forse sembra aprire uno spazio comodo e piacevole di rifugio, favorevole alla crescita di nuovi ordini sociali, per un po’. Ma tutti sappiamo bene che questo comfort non dura. Il desiderio per i luoghi e la conoscenza delle proprie origini rimarrà. Affrontare il passato è fondamentale per costruire storie che siano sia presenti sia future», conclude l’artista. Accompagnata da un catalogo della serie Hamburger Bahnhof, editato da Silvana Editoriale Milano, la mostra è resa possibile dal Chanel Culture Fund e sostenuta dalla Hamburger Bahnhof International Companions e. V.

Chiara Caterina Ortelli, 30 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

A Berlino Klára Hosnedlová affronta il suo passato | Chiara Caterina Ortelli

A Berlino Klára Hosnedlová affronta il suo passato | Chiara Caterina Ortelli