Vaginal Davis, «Memorabilia and ephemera», 2021

© Vaginal Davis, Courtesy of the Artist and Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin, Foto Graysc

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Vaginal Davis, «Memorabilia and ephemera», 2021

© Vaginal Davis, Courtesy of the Artist and Galerie Isabella Bortolozzi, Berlin, Foto Graysc

A Berlino la drag terrorista Vaginal Davis

Al Gropius Bau una personale completa della star dell’attivismo queer, della black counter-culture e del punk underground della Los Angeles anni Ottanta

Sei anni dopo aver organizzato la sua prima mostra istituzionale, dal 21 marzo al 14 settembre il Gropius Bau accoglie Vaginal Davis (Los Angeles, 1969), questa volta per una mostra personale e completa intitolata «Fabelhaftes Produkt» (Prodotto favoloso).

Cresciuta nell’est di Los Angeles, Vaginal Davis si ispira all’attivismo delle Black Panthers per la giustizia sociale negli Stati Uniti, un’influenza che ha guidato la scelta del suo nome d’arte, in omaggio all’attivista femminista del Black Power, Angela Davis. All’inizio dell’epidemia di Aids, quando i diritti Lgbtqia+ erano appena agli albori, Davis ha creato una risposta radicale alla politica punk e queer. Tuttavia, come lei stessa ha dichiarato, era «troppo gay per la scena punk e troppo punk per i gay». Così è diventata l’incarnazione della «drag terrorista». Sconvolgente e destabilizzante, ha immediatamente lasciato il segno nella scena artistica e sociopolitica, unendo gioia esultante e resistenza sociale, mentre sosteneva un pensiero antinormativo, anticapitalista e propunk. Mescolando glamour e punk, attivismo queer e black counter-culture, Davis è diventata una fonte di ispirazione, tra gli altri, per artisti, coreografi, designer e le riot grrrl (movimento politico e culturale di matrice punk e femminista nato nella seconda metà degli anni Ottanta negli Stati Uniti e conosciuto a livello internazionale negli anni Novanta, Ndr).

La mostra riunisce grandi installazioni, dipinti, video e film, riviste e scritti, musica e performance, offrendo una panoramica completa del lavoro e delle collaborazioni artistiche di Davis. Suddivisa in sette sezioni, la mostra racconta storie avvenute durante la sua vita in America e a Berlino, in nightclub o gallerie e riferite nelle sue numerose corrispondenze. Tra i lavori esposti, «Carla DuPlantier Cinerama Dome» (2024), un’installazione che deve il nome alla cugina, la prima persona a introdurre l’artista nella scena punk di Los Angeles, e il video «That Fertile Feeling» (1983), in cui Davis e La Toyah Jackson, coprotagoniste, raccontano la storia di due donne ai margini della società. Sempre stravaganti e rivoluzionarie, le opere successive sono dedicate al lato letterario di Vaginal Davis, dove si scopre la nascita delle sue famose zine ma anche di scritti di poesia, giornalistici e accademici. L’ultima installazione invece è pensata dal collettivo artistico berlinese Cheap, di cui Davis è membro permanente. Intitolata «Choose Mutation, with photographs by Annette Frick», l’opera presenta un video omonimo che raccoglie in un collage distopico sequenze originali sulla paranoia e sugli effetti del controllo sociopolitico sul corpo e il linguaggio. Il video è presentato insieme a nove ritratti fotografici realizzati da Annette Frick dei membri e dei primi progetti artistici di Cheap.

Organizzata dal Moderna Museet di Stoccolma in collaborazione con il Gropius Bau di Berlino e il MoMA PS1 di New York, la mostra berlinese è curata da Hendrik Holkerts, curatore capo del Moderna Museet, con l’assistenza di Christopher Wierling, curatore al Gropius Bau, e Savannah Thümler, con l’aiuto di Filippa Carlini e Katharina Heise.

Catherine Opie, «Vaginal Davis», 1994. © Catherine Opie, Courtesy Regen Projects, Los Angeles, Lehmann Maupin, New York, Hong Kong, London and Seoul, and Thomas Dane Gallery, London and Naples

Chiara Caterina Ortelli, 15 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

A Berlino la drag terrorista Vaginal Davis | Chiara Caterina Ortelli

A Berlino la drag terrorista Vaginal Davis | Chiara Caterina Ortelli