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Una veduta della mostra «Il fascino discreto del disegno» alla Pinacoteca Nazionale di Bologna

Photo: O. De Carlo

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Una veduta della mostra «Il fascino discreto del disegno» alla Pinacoteca Nazionale di Bologna

Photo: O. De Carlo

A Bologna il fascino discreto dei disegni Zacchi

Nella Pinacoteca Nazionale esposti 60 disegni dei maggiori maestri italiani dal XV al XX secolo selezionati dalla raccolta donata nel 2024 dallo studioso e collezionista bolognese Alessandro Zacchi

Giovanni Pellinghelli del Monticello

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La Pinacoteca Nazionale di Bologna presenta fino all’11 gennaio 2026 la mostra «Il fascino discreto del disegno»: 60 disegni dei maggiori maestri italiani dal XV al XX secolo appositamente selezionati dalla collezione donata alla Pinacoteca nel maggio 2024 dallo studioso e collezionista bolognese Alessandro Zacchi. Fra i nomi e le opere di Bartolomeo Passerotti, Ludovico Carracci, Domenichino, Guercino, fino a figure di Otto e Novecento come, Tommaso Minardi e Alessandro Guardassoni e Alessandro Cervellati, si staglia in particolare l’opera che viene ricondotta dagli studi di Zacchi alla bottega di Raffaello, sulla quale l’analisi del collezionista ha dischiuso nuove prospettive di ricerca, così sottolineando l’importanza scientifica sia della Collezione Zacchi in sé sia della mostra che la presenta.

Formatosi con l’egida di Marzia Faietti, già direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca di Bologna e poi degli Uffizi (e curatrice della summa «Raffaello 1520-1483» alle Scuderie del Quirinale nel 2020), lo studioso e collezionista Alessandro Zacchi si dedica da decenni in modo assolutamente autonomo allo studio e raccolta di disegni e opere grafiche bolognesi, principalmente cinquecenteschi, con ricerche e selezioni mirate e la sua raccolta di 179 disegni e 21 stampe offre «un’articolata esperienza della ricchezza della grafica italiana dal Rinascimento al Novecento che va ad integrarsi alla collezione di disegni e stampe del Gabinetto della Pinacoteca Nazionale» (Costantino D’Orazio, Direttore ad interim dei Musei nazionali di Bologna-Direzione regionale Musei nazionali Emilia-Romagna).

Raffaello Sanzio (copia da), «Studio per la parte inferiore della Disputa del Sacramento», 1510-30 ca

Curata da Marzia Faietti, Elena Rossoni e Mirella Cavalli, la mostra esprime in quattro sezioni le altrettante diverse tematiche che animano la collezione: «Composizione», «Figure», «Vedute e paesaggi», «Teste, ritratti e caricature», evidenziandone il fil rouge del rigore critico e della passione che ha guidato Zacchi nella sua continua ricerca.

Una sezione speciale è dedicata alla figura del pittore e incisore Francesco Rosaspina, del quale sono opera circa 60 fogli tra quelli donati, col riferimento alla sua esperienza didattica, divulgativa e artistica e corredata dal ritratto eseguito nel 1828 dal pittore britannico George Hayter (1792-1871, ritrattista celebre soprattutto per il «Ritratto d’Incoronazione» della diciottenne Queen Victoria nel 1837) e da allora di proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Bologna nonché da due stampe dal volume La Pinacoteca della Pontificia Accademia di Belle Arti di Bologna (1818-1829), a testimonianza della sua produzione e del suo contributo alla pubblicazione de primo catalogo figurato del museo.

Ad accompagnare la mostra il catalogo (Bologna, White Book) coi contributi delle curatrici: Marzia Faietti, con il saggio sulle mostre e sugli studi che hanno influenzato la formazione del collezionista; Elena Rossoni, con l’analisi delle relazioni tra la donazione Zacchi e il corpus grafico della Pinacoteca; Mirella Cavalli, con l’approfondimento sui disegni di provenienza Rosaspina.

Ludovico Carracci, «Figura alata in volo verso destra», 1610-20 ca

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 09 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

A Bologna il fascino discreto dei disegni Zacchi | Giovanni Pellinghelli del Monticello

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