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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliUn Dolium risalente al IV secolo d.C. è uno dei reperti che testimoniano la presenza di un’antica fattoria romana nei dintorni di Cagliari; e, grazie all’ospitalità di un’azienda agricola odierna, l’oggetto potrebbe rappresentare il primo passo di un singolare percorso archeologico pubblico-privato, fra i primi in Sardegna.
La vicenda inizia nel 2023, quando, in seguito ai lavori di messa in sicurezza di un corso d’acqua a Capoterra (Cagliari), emergono tracce di una villa di campagna di epoca tardo Romana. Vengono ritrovati anche utensili risalenti all’età nuragica, riutilizzati nei secoli successivi dagli abitanti della domus; e due vaschette che, dopo essere state studiate e catalogate, sono rimaste nel luogo del ritrovamento. La villa era situata a pochi chilometri dal mare e le sue rovine giacciono in parte sotto il terreno dell’agriturismo Corte degli Ulivi (in località Pixina Sa Murta a Rio San Girolamo), in parte nei terreni adiacenti, ora di proprietà comunale. Racconta uno dei titolari dell’azienda agricola, Marco Serra: «Appena è intervenuta la Soprintendenza di Cagliari per mettere in sicurezza quanto emergeva dai lavori di bonifica, è apparso il fianco rotondo di un’enorme giara, un Dolio romano».
Dopo un adeguato lavoro di restauro (realizzato dalla Soprintendenza di Cagliari con fondi provenienti dal Pnrr), la famiglia Serra, in costante collaborazione con le autorità locali, ha accolto il Dolium in una sala del suo moderno frantoio. Spiega Chiara Pilo, responsabile per l’area funzionale Educazione e Ricerca della Soprintendenza di Cagliari: «I reperti ritrovati nel corso degli scavi sono per legge di proprietà dello Stato e vengono tutelati, controllando che si trovino in condizioni ottimali. Con il comune di Capoterra, abbiamo constatato che l’azienda Corte degli Ulivi aveva gli spazi e l’ambiente di sicurezza adeguati per accogliere il Dolio. La famiglia Serra, sensibile al tema del patrimonio, è stata collaborativa sin da subito. Entro l’autunno, insieme al comune, vorremmo realizzare un percorso pubblico-privato, che potrebbe essere fra i primi in Sardegna». Durante l’estate 2025, il comune di Capoterra ha sistemato in zona alcuni cartelli turistici che indicano la presenza del Dolio presso l’azienda agricola. Prosegue Chiara Pilo: «In attesa della realizzazione del progetto, i visitatori possono già chiedere all’agriturismo di accedere ai locali. Nel frattempo, siamo alla ricerca di finanziamenti per proseguire gli studi sull’area».
Il progetto prevede l’apertura alle visite all’interno dell’agriturismo: lungo un percorso didattico incentrato sulla pregiata produzione olearia di Corte degli Ulivi, si approda alla giara romana, un tempo contenitore di derrate alimentari quali olio, vino, mandorle; nello specifico, all’interno del Dolium di Capoterra sono state ritrovate fibre vegetali. Il percorso unirà idealmente la vocazione agricola antichissima di questa porzione di Sardegna alla produzione attuale di un’azienda biologica che si serve di tecnologie avanzate per preservare la qualità del prodotto. Spiega Marco Serra, giovane ingegnere proveniente da Bergamo ma con radici familiari sarde: «Nel progetto finale è previsto l’allestimento di una sorta di museo dell’olio, nel quale illustreremo i nostri processi di lavorazione passo per passo, concludendo, poi, con foto, video, supporti in 3D; e, naturalmente, raccontando storia e caratteristiche del Dolio». Si tratta di un reperto raro in Sardegna: studiando la sua fattura, archeologi e restauratori hanno dedotto che il contenitore sia stato realizzato a Roma e, in seguito, trasportato in Sardegna a bordo di una nave; sull’isola, infatti, non esistevano all’epoca forni di dimensioni e capacità tali da poter produrre un oggetto simile.
La fattoria romana di Rio San Girolamo è un importante elemento del patrimonio emerso, ma rimangono ancora zone e reperti tutti da scoprire. In quest’area, nel comune di Pula (Cagliari), si trova il famoso sito archeologico di Nora. E tutto il territorio, attraverso le scoperte che si susseguono nel tempo, sembra mostrare un panorama coerente con questa storia millenaria. Lo scorso aprile, a Casa Melis, sede del comune di Capoterra, sono stati collocati cinque cippi miliari ritrovati, come il Dolium, nella zona di Rio San Girolamo. I cinque monoliti, risalenti anch’essi all’età tardoantica, erano rimasti a lungo in un deposito; e ora costituiscono i primi elementi di un futuro museo archeologico ed etnografico che il comune di Capoterra vorrebbe realizzare a Casa Melis, residenza Liberty costruita nel 1920.

Il Dolium di Rio San Girolamo, Capoterra, Cagliari

Il Dolium di Rio San Girolamo, Capoterra, Cagliari
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