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Ercolano, allestimento degli arredi lignei

Foto: Parco Archeologico di Ercolano

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Ercolano, allestimento degli arredi lignei

Foto: Parco Archeologico di Ercolano

A Ercolano i mobili della casa sono nell’Antiquarium

Con l’allestimento permanente dei manufatti lignei il direttore del Parco Francesco Sirano termina il suo secondo mandato. Resta come delegato in attesa della nomina del suo successore

Graziella Melania Geraci

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Al termine del suo secondo mandato, in scadenza oggi, Francesco Sirano, è stato nominato funzionario delegato alla direzione del Parco Archeologico di Ercolano, affidata ad interim a Massimo Osanna, fino a quando non sarà nominato un nuovo successore (è di imminente uscita il bando internazionale). Ad annunciarlo, lo stesso direttore generale dei musei Osanna, in occasione della presentazione della collezione dei mobili ed elementi di legno proveniente dall’antica città alle falde del Vesuvio accolta dall’Antiquarium del Parco.

Durante gli otto anni sotto la guida di Sirano si è rafforzata la collaborazione con il Packard institute, è stato aperto l’Antiquarium, reso visitabile l’antico teatro, si è dato accesso alla spiaggia, sono partiti i racconti video e numerose altre iniziative di approfondimento digitale, visite sostenibili, connessione con il territorio e la comunità locale, tutti elementi che hanno portato il Parco a un costante incremento di visite. «A Ercolano è importante assicurare la continuità, afferma Massimo Osanna, per quello che si è fatto e si sta facendo e anche per il bel rapporto pubblico-privato con la Fondazione Packard. Il Parco non è più separato dal suo territorio, ma dialoga con la comunità».

Dopo essere stati esposti per oltre un anno presso la Reggia di Portici, i manufatti lignei vengono collocati in maniera permanente in due ambienti tipici di una casa romana all’interno dell’Antiquarium completando l’esposizione degli ori, delle sculture e degli affreschi che proprio dall’apertura dello spazio, nel 2018, ne hanno progressivamente ampliato l’offerta. Sepolti dalla massa di fango piroclastico, gli arredi carbonizzati furono ritrovati durate gli scavi condotti da Amedeo Maiuri a partire dagli anni ’20 del Novecento, fu proprio l’assenza di ossigeno a evitarne la combustione e a preservarli fino ad oggi.

Marina Caso, funzionaria archeologa del Parco ne descrive l’allestimento: «Abbiamo creato due tipi di ambientazioni, una privata e l’altra conviviale, per fare in modo che il visitatore possa entrare in connessione con la funzionalità degli oggetti che si trovano in una casa. Sono reperti unici dal punto di vista conservativo perché restituiscono non solo la forma ma anche la materia. Ritrovati all’epoca di Maiuri, furono trattati con la paraffina mentre attualmente il principio di conservazione prevede l’estrazione di questo materiale dalla fibra e l’uso di diverse soluzioni innovative con resine di nuova generazione che consentono una maggiore integrità nel tempo del reperto». «Il legno è un materiale che accompagna ancora oggi le nostre vite, aggiunge Francesco Sirano. Quando arrivai a Ercolano la prima volta tra le cose meravigliose che vidi nei depositi ci fu proprio questa serie di legni. Da oggi sono esposti in vetrine climatizzate mettendo insieme la ragione della conservazione e quella della fruizione perché la nostra necessità è sempre condividere».

 

 

Graziella Melania Geraci, 10 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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