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Graziella Melania Geraci
Leggi i suoi articoliSi torna a scavare nella Villa dei Misteri a Pompei, la residenza romana ubicata fuori le mura dell’antica città, famosa per la megalografia a tema dionisiaco, scoperta nel 1909-10 e rivelata solo parzialmente. Anche le successive indagini, risalenti al 1930, avviate grazie alla sponsorizzazione del Banco di Napoli e fortemente volute da Amedeo Maiuri, non interessarono il settore nord ovest del complesso per la presenza, proprio sull’area di interesse, di un edificio abusivo. Negli anni il nucleo originale della costruzione illegale si era ampliato e il terreno antistante la villa aveva visto anche la realizzazione e l’attività di un ristorante.
Oggi entrambi i fabbricati abusivi sono stati abbattuti e finalmente la parte della Villa ancora sepolta sotto gli strati di materiale piroclastico sta venendo alla luce, grazie a un protocollo d’intesa tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso. È proprio il procuratore a descrivere le indagini che hanno accertato la presenza di scavi clandestini nella prima costruzione abusiva: «Nel 2019 su segnalazione del Parco, in virtù del protocollo stipulato per il contrasto al traffico illecito dei reperti archeologici, la Procura ha delegato i carabinieri a indagare. Recatisi sul posto insieme ai funzionari, hanno scoperto alcuni cunicoli che partivano dalla casa e che conducevano alla Villa dei Misteri. In queste gallerie sono stati ritrovati frammenti di affreschi staccati dalle pareti e un piccone lasciato lì dai cosiddetti tombaroli. Nel 2023, con la demolizione della casa, abbiamo poi accertato e indagato ulteriori tunnel nel tentativo di stimare anche il danno arrecato al patrimonio poiché, verosimilmente, i tombaroli hanno operato indisturbati per decenni, fino all’intervento della Procura e del Parco archeologico. Ovviamente l’iter non è stato facile, si sono susseguiti ricorsi e incidenti di esecuzioni, e non sono mancate le minacce al responsabile della procedura relativa alla demolizione da parte dei titolari del ristorante abusivo».
Intanto dai nuovi scavi della Villa stanno emergendo l’antico ingresso e il piano superiore del quartiere servile. Dal lato opposto sono stati messi in luce il muro di contenimento del terrapieno a est della strada e una cisterna a pianta rettangolare con volta a botte a lato della via Superior.
«In un primo momento lo scavo ha interessato i sotterranei della casa e successivamente si è provveduto al suo abbattimento, racconta il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel. Adesso abbiamo un progetto ponte che mira a unire lo scavo della casa con quello della villa. Si può vedere il primo piano del quartiere servile e le condizioni di conservazione eccezionali ci fanno ben sperare per il pianterreno, anche se la situazione potrebbe essere stata compromessa dai cunicoli, e ciò resta ancora da chiarire. In base a quanto ritrovato nella rete di gallerie (medicine, plastica e pacchetti di sigarette), si può affermare che gli ultimi interventi risalgono anche a periodi abbastanza recenti. Stiamo cercando attualmente i fondi per completare lo scavo e per dare il via a un progetto di restauro e fruizione: sarà l'occasione per ripensare a tutta l’area dal momento che a pochissimi passi c’è Civita Giuliana, l'altro grande scavo di questi anni nel territorio fuori le mura di Pompei. Bisogna ragionare su come creare una rete diffusa del patrimonio che conduca i visitatori da Pompei a recarsi anche sul territorio, a Civita Giuliana, a Boscoreale, luoghi meravigliosi che meritano di essere conosciuti meglio. Dobbiamo considerare tutta l’area come un grande sito archeologico dove distanze e discontinuità geografiche sono superabili grazie a navette, percorsi mirati e alla realizzazione della passeggiata archeologica».

Una veduta della scavo nella Villa dei Misteri a Pompei
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