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È un fastoso polittico, una vera «macchina d’altare» composta da 10 tavole e da una lunga predella, l’opera che la Città di Milano (con Palazzo Reale) e le Gallerie d’Italia-Milano regalano per il Natale a chiunque, milanese o visitatore che sia, voglia goderne. L’esposizione, nella Sala Alessi di Palazzo Marino dal 3 dicembre all’11 gennaio 2026, è infatti gratuita, così come le visite, guidate da giovani storici dell’arte coordinati da Civita, che racconteranno la vicenda di questo capolavoro.
Il «Polittico di Monte San Martino», tuttora conservato nella chiesa di San Martino Vescovo a Monte San Martino (Macerata), da cui è uscito tre volte soltanto prima d’ora, fu realizzato intorno al 1490 dai fratelli Carlo e Vittore Crivelli, veneziani d’origine ma attivi nei vasti territori adriatici che intrattenevano rapporti con la Serenissima o ne facevano parte, come Zara, in Dalmazia, allora sotto il dominio veneziano. Lavorarono però prevalentemente nelle Marche, operando singolarmente e creando pale e polittici su fondo oro oggi ospitati nei maggiori musei, non solo italiani.
I musei milanesi sono ricchi di loro capolavori, una quindicina dei quali entrarono a Brera nel 1811 con le requisizioni napoleoniche (tra gli altri, la «Madonna della candeletta» dove, tra broccati, damaschi, gioielli e la ghirlanda di frutti che incornicia la regale Madonna con il Bambino, si vede, in basso, una sottilissima candela, che riporta la composizione nella quotidianità), mentre altri quattro sono divisi tra il Castello Sforzesco e il Museo Poldi Pezzoli. Nessuno però, né fra questi, né fra quelli conservati negli altri musei, fu realizzato da entrambi, come invece accadde in quello ora esposto a Palazzo Marino. Le ragioni dell’abbandono da parte del più famoso dei due, Carlo, sono sconosciute. Si sa però che a un certo punto subentrò il fratello minore, Vittore, che lo completò.
E se per il pubblico sarà sufficiente immergersi nella serafica, spirituale bellezza dell’opera, agli studiosi il polittico offrirà l’occasione per riflessioni e confronti illuminanti con le altre opere milanesi.
Al centro del polittico c’è la Vergine in trono con il Bambino, sormontata dal Cristo morto sorretto da angeli, mentre la figura centrale della predella è il Cristo benedicente. Intorno a ognuno dei protagonisti, nei due registri superiori, quattro santi a figura intera e quattro a mezza figura, mentre nella predella ai due lati del Cristo benedicente sono visibili i dodici apostoli disposti come fossero affacciati da un loggiato.
La mostra, che è parte del programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, è stata prodotta e promossa da Comune di Milano, Arcidiocesi di Fermo e Intesa Sanpaolo su progetto di Palazzo Reale e Gallerie d’Italia, in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di Monte San Martino, e realizzata da Civita Mostre e Musei con il sostegno di Rinascente. A curarla sono Giovanni Morale, vicedirettore Gallerie d’Italia, e Marcello Smarrelli, cui si devono anche i saggi in catalogo (Allemandi). E, come ogni anno, anche quest’anno è stato attivato il progetto «Natale nei borghi», frutto della collaborazione tra il Comune di Milano e l’Associazione Antichi Borghi Milanesi: dal 13 dicembre al 4 gennaio 2026 si terranno visite guidate gratuite in circa 20 siti dei nove Municipi cittadini, alla scoperta di opere di tema natalizio, dal Medioevo al Novecento, conservate in chiese, santuari, abbazie e oratori del territorio.