Rebecca Horn, «Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato)», 1992-93. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Foto Renato Ghiazza

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Rebecca Horn, «Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato)», 1992-93. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Foto Renato Ghiazza

A Rivoli gli inquietanti teatri performativi di Rebecca Horn

Tra maggio e settembre, prima retrospettiva in un’istituzione museale pubblica italiana dell’artista tedesca che anticipò problematiche al centro dell’attuale dibattito culturale

Il Castello di Rivoli-Museo d’Arte Contemporanea inaugurerà la prossima primavera, il 22 maggio (per chiuderla il 21 settembre), «Rebecca Horn. Cutting Through the Past», la prima retrospettiva dedicata all’artista (1944-2024), recentemente scomparsa, in un’istituzione museale pubblica italiana. La mostra è curata da Jana Baumann e Marcella Beccaria, è allestita nella Manica Lunga del Castello e nasce dalla cooperazione con la Haus der Kunst di Monaco di Baviera, a seguito della personale dell’artista organizzata dalla stessa istituzione monacense nel 2024.

La mostra presenta una selezione di installazioni, sculture, video, film e disegni che si estende dagli anni Settanta al presente, con importanti prestiti dalla Fondazione Moontower, originariamente istituita in Germania dalla stessa artista, e valorizzando il nucleo di opere di Horn presenti nella collezione del Castello di Rivoli. Il percorso espositivo includerà iconiche macchine cinetiche come «Peacock Machine», originariamente ideata dall’artista per la sua partecipazione a documenta7 di Kassel nel 1982 (direttore artistico Rudi Fuchs), sino alla recente «Hauchkörper», 2017, oltre alle installazioni monumentali «Inferno», 1993-94, «Tower of the Nameless», 1994 e «Concert for Anarchy», 2006.

Nella sezione centrale della mostra, i visitatori potranno incontrare le performance di esordio di Horn attraverso i video «Performance I», 1970-72, «Performance II», 1972 e «Berlin», 1974-75. Come per l’iniziale presentazione alla Haus der Kunst, essi saranno proiettati in grande scala, dopo essere stati restaurati e digitalizzati. La mostra comprenderà inoltre importanti lavori appartenenti alla collezione del Castello, tra cui il film «Der Eintänzer», 1978, e le coinvolgenti installazioni «Cutting Through the Past», 1993, l’opera che dà il titolo alla mostra, e «Miroir du lac», 2004.

Le opere dell’autrice tedesca creano un inquietante teatro performativo, in cui sono protagoniste tematiche fondamentali quali tempo, memoria, desiderio e relazioni di potere. Il lavoro di Rebecca Horn propone un inscindibile intreccio tra l’umano e il meccanico e anticipa problematiche al centro dell’attuale dibattito culturale, in un contesto definito da tecnologie sempre più complesse, che stanno modificando il concetto di umano.

 

Gaspare Melchiorri, 20 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

A Rivoli gli inquietanti teatri performativi di Rebecca Horn | Gaspare Melchiorri

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