Richard Avedon, «Italy #10, Bellboy, Eden Roc Hotel, Taormina, Sicily, 1947»

© The Richard Avedon Foundation. Cortesia di Gagosian

Image

Richard Avedon, «Italy #10, Bellboy, Eden Roc Hotel, Taormina, Sicily, 1947»

© The Richard Avedon Foundation. Cortesia di Gagosian

A Roma Richard Avedon ispirato dall’Italia

L’allestimento della filiale romana di Gagosian sottolinea le influenze che nell’immediato dopoguerra la bellezza e la devastazione del nostro Paese esercitarono sul fotografo newyorkese

Sono oltre venti le fotografie scattate da Richard Avedon per le strade di Roma, della Sicilia e di Venezia (diciotto delle quali della serie «Italy», del 1946-48), poste in dialogo con suoi ritratti iconici, nella mostra «Italian Days», ospitata dalla filiale romana della Galleria Gagosian (che rappresenta l’autore dal 2011) dal 12 marzo al 17 maggio.

Dal suo primo arrivo a Roma nel 1946, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando l’Italia era ancora in gran parte inaccessibile ai visitatori, Avedon compì diversi viaggi nel Bel Paese nel corso del successivo decennio.

Il fotografo newyorkese era particolarmente attratto dalla bellezza e dalla devastazione dell’Italia dell’epoca, dalla grandiosità e dalla potenza della sua storia e dall’enorme varietà di espressioni umane e di resilienza che notava ovunque volgesse lo sguardo. Rivelando il suo interesse per un’autentica interazione tra fotografo e soggetto, il lavoro italiano di Avedon ha esercitato una forte influenza sulla sua pratica artistica, infondendovi una profondità di spirito e una gamma di emozioni inimitabili. 

Ogni coppia e gruppo più ampio di fotografie esposte a Roma riflettono una tecnica o una strategia compositiva diversa che trae origine dalle immagini «italiane». Un celebre ritratto del 1957 di una Marilyn Monroe dallo sguardo smarrito, ad esempio, e l’immagine del 1980 di Ruby Holden, impiegata del banco dei pegni, della serie «In the American West» (1979-84), sembrano entrambi essere stati influenzati da un ritratto di strada romano scattato nel 1947. 

Lo sguardo verso il basso di «Samuel Beckett, writer, Paris, April 13, 1979», che caratterizza una delle due immagini del famoso drammaturgo, è preannunciato dall’antecedente «Italy #6, Rome, 1946», in cui un ragazzo si porta le mani sul viso mentre rivolge lo sguardo ai sampietrini assolati di una strada metropolitana.

Con uno stato d’animo più leggero, la giocosa figura danzante di «Italy #8, Palermo, Sicily, 1947» può aver ispirato le immagini della modella americana Dorian Leigh in posa con un ciclista sugli Champs-Elysées o quelle di Audrey Hepburn che balla con Fred Astaire sul set di «Cenerentola a Parigi», film del 1957 di Stanley Donen.

L’allestimento è stato ideato da Cécile Degos, che l’anno scorso aveva già curato quello di «Iconic Avedon: A Centennial Celebration of Richard Avedon», nella sede parigina della galleria. Una mostra di Richard Avedon si aprirà alla Fondation Cartier-Bresson di Parigi il prossimo 30 aprile.

Richard Avedon, «Bette Midler, New York, December 21, 1971». © The Richard Avedon Foundation. Cortesia di Gagosian

Gaspare Melchiorri, 04 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

A Roma Richard Avedon ispirato dall’Italia | Gaspare Melchiorri

A Roma Richard Avedon ispirato dall’Italia | Gaspare Melchiorri