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Manlio Trucco, Servizio da tè composto di 10 pezzi.  Terracotta dipinta sotto cristallina, 1922. Manifattura: Casa dell’Arte. Collezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore

Photo: Claudio Pagnacco

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Manlio Trucco, Servizio da tè composto di 10 pezzi.  Terracotta dipinta sotto cristallina, 1922. Manifattura: Casa dell’Arte. Collezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore

Photo: Claudio Pagnacco

A Savona torna lo Stile Albisola 1925

Nel centenario dell’Art Déco, il Museo della Ceramica riunisce oltre 300 manufatti di artisti e manifatture che hanno fatto della cittadina ligure uno dei centri di maggior diffusione della ceramica déco in Italia 

Sulla scia delle manifestazioni organizzate in occasione del centenario dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925, evento che ha consacrato lo stile Déco giunto al suo apice, il Museo della Ceramica di Savona ospita, dal 23 ottobre al primo marzo 2026, la mostra «Nel tempo del Déco. Albisola 1925», dedicata a quelle manifatture e a quegli artisti che hanno fatto della cittadina ligure uno dei centri di maggior diffusione della ceramica déco in Italia. Le curatrici Donatella Ventura e Stella Cattaneo hanno selezionato oltre 300 manufatti provenienti da collezioni pubbliche e private, partendo da tre figure chiave: il ceramista e pittore Manlio Trucco, il ceramista e fotografo Ivos Pacetti e Tullio Mazzotti, ceramista, scultore e poeta molto attivo anche in ambito futurista. 

Fondamentale sarà l’esperienza parigina di Manlio Trucco presso l’Atelier Martine di Paul Poiret, nel secondo decennio del ’900, dove l’attività di disegnatore di composizioni floreali per tessuti e carte da parati sarà utile per dare forma a una nuova cifra stilistica per la decorazione della ceramica ligure, definita a suo tempo da Rossana Bossaglia «Stile Albisola 1925». In quell’anno, infatti, la II Biennale di Arti Decorative di Monza sancirà il successo dei manufatti di Manlio Trucco e delle botteghe albisolesi Casa dell’Arte, Alba Docilia e Giuseppe Mazzotti. Il nuovo stile, caratterizzato da foglie, fiori e figure animali fortemente stilizzati, con contorni definiti, sfumature annullate fino a diventare, in alcuni casi, puri elementi grafici, verrà via via condiviso fino agli anni Trenta non solo da numerose botteghe del territorio ligure ma anche da quelle del basso Piemonte, della Toscana e del Lazio.

A sinistra e a destra: Vasi. Decoro floreale su mosaico, 1925-1927. Terracotta dipinta sotto cristallina. Manifattura: La Fenice, Albisola Superiore. Collezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore. Al centro: Anfora. Decoro floreale su mosaico, 1925-27. Terracotta dipinta sotto cristallina. Manifattura: La Fenice, Albisola Superiore. Photo: Claudio Pagnacco

A sinistra: Centrotavola, decoro floreale, terracotta dipinta sotto cristallina. Manifattura: ILSA, Albissola Capo. Al centro: Vaso con manici retti, decoro ad animali su mosaico, terracotta dipinta sotto cristallina, fine anni ’20. Manifattura: ILSA, Albissola Capo. A destra: Brocca, decoro di gusto rinascimentale, metà anni Venti, maiolica. Manifattura: M.G.A. Mazzotti Albissola Marina Collezione Barbara Checcucci, Albisola Superiore. Photo: Claudio Pagnacco

Vasi, centrotavola, piatti, servizi da tè verranno elegantemente decorati con temi ricorrenti: la fenice, le foglie accartocciate, ma soprattutto i fiori, principalmente la rosa, e ancora ciliegie, uva e limoni. Le campiture cromatiche sono decise: tipico il giallo con il bruno e il nero, o il bruno manganese su fondo grezzo di terracotta; a volte compaiono tocchi di bianco e di rosso, ma lo stile si caratterizza anche per colori vivaci e una policromia che gioca con l’azzurro, il verde, il nero e l’arancio. In esposizione sono visibili opere provenienti soprattutto dalle botteghe attive ad Albisola Marina e ad Albisola Superiore, a Savona e a Varazze: la Fenice di Manlio Trucco, la Casa dell’Arte, la Fabbrica Mazzotti, la Fiamma di Ivos Pacetti, l’Alba Docilia, la Landa, la C.A.S. (Ceramiche Artistiche Savonesi) di Bartolomeo Rossi e la bottega di Dario Ravano, ma anche ceramiche di manifatture meno conosciute come l’Artigiana e la Ceramica Sansobbia. 

Ad affiancarle, alcuni manufatti, abiti, accessori e complementi che contestualizzano il gusto Déco internazionale. Un’intera sezione della mostra è dedicata alle ceramiche contemporanee ispirate all’Art Déco di Andrea Salvatori, scultore e ceramista faentino legato ai luoghi della ceramica ligure, qui presente non solo come artista ma anche come collezionista. Dalla sua raccolta personale, mai esposta prima, sono stati selezionati manufatti in stile Albisola 1925 non solo di area savonese ma anche toscana e laziale, in dialogo con carte da parati anni Venti e incisioni.  

Una sala del Museo della Ceramica di Savona. Photo: Fulvio Rosso

Una sala del Museo della Ceramica di Savona. Photo: Fulvio Rosso

Carla Cerutti, 21 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

A Savona torna lo Stile Albisola 1925 | Carla Cerutti

A Savona torna lo Stile Albisola 1925 | Carla Cerutti