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Jose Manuel Grandío, «Twist and Jump», 2024

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Jose Manuel Grandío, «Twist and Jump», 2024

Al Forte di Bard uomo e natura davanti all’obiettivo

Nell’istituzione valdostana sono allestite due mostre: la prima conferma la collaborazione con l’Agence France-Presse; la seconda ospita alcuni scatti dei partecipanti al concorso «Wildlife Photographer of the Year»

La primavera porta nel Forte di Bard due rassegne fotografiche internazionali. Nella mostra «Contrasti. Racconti di un mondo in bilico», curata da Stéphanie Garcia con il coordinamento di Sabrina Rossi, si rinnova la collaborazione tra l’istituzione valdostana e l’Agence France-Presse (Afp) già messa in opera nel 2024 per «Non c’è più tempo», esposizione che indagava le conseguenze dei cambiamenti climatici. Forte di una rete di oltre 450 fotografi, l’Afp è una delle più autorevoli agenzie di stampa al mondo e riceve ogni anno i principali premi internazionali dedicati al fotogiornalismo. Il progetto espositivo di «Contrasti. Racconti di un mondo in bilico», allestito nelle sale dell’Opera Mortai fino al 20 luglio, presenta 83 fotografie che pongono a confronto contesti diversi e lontani (dagli Usa alla Francia, dalla Grecia alla Cina, da Gaza alla Nigeria), per mettere in luce le tante disuguaglianze e contraddizioni che segnano la società contemporanea: dall’economia alla guerra, dalle tradizioni culturali al mondo dello spettacolo, dall’emergenza climatica a un’urbanizzazione ormai fuori controllo.

In parallelo il Forte di Bard ospita, anche quest’anno, il «Wildlife Photographer of the Year», il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica. Promosso dal Natural History Museum di Londra e giunto alla 60ma edizione, il celebre concorso ha registrato un record di candidature: 59.228 scatti realizzati da fotografi di 117 Paesi. In mostra una selezione di cento immagini che svelano la bellezza della natura, contribuendo a mandare un messaggio in difesa del Pianeta, sarà visibile fino al 6 luglio. Il titolo di miglior fotografo naturalista dell’anno è stato assegnato al fotoreporter canadese Shane Gross, premiato per «The Swarm of Life (Lo sciame della vita)», spettacolare scatto che racconta il mondo sottomarino dei girini, catturato dall’autore mentre faceva snorkeling nel Cedar Lake sull’isola di Vancouver. Il tedesco Alexis Tinker-Tsavalas si è aggiudicato il premio Young Wildlife Photographer of the Year 2024 per «Life Under Dead Wood. (C’è vita sotto il legno morto)». Due riconoscimenti sono andati ai fotografi italiani: Filippo Carugati, che ha ricevuto la Menzione d’onore nella categoria «Subacquee» per «Verde, magro e raro da vedere», e Fortunato Gatto, primo classificato nella categoria «Piante e funghi» con lo scatto «Il vecchio della valle» e Menzione d’onore nella stessa categoria per «Indicatore di alta marea» e «Un tappeto di boschi». Per celebrare il 60mo anniversario del concorso è stato istituito il premio Impact Award che riconosce il successo nella conservazione, dando un segnale di speranza. L’Adult Impact Award è andato all’australiano Jannico Kelk, il Young Impact Award a Liwia Pawłowska (Polonia) per «Recording by Hand (Registrazione a mano)», che immortala una sterpazzola rilassata durante l’inanellamento, la tecnica utilizzata dagli scienziati per monitorare le popolazioni degli uccelli migratori e contribuire alla loro conservazione.
 

Fortunato Gatto, «Il vecchio della valle», 2024

Alessandra Ruffino, 28 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

Al Forte di Bard uomo e natura davanti all’obiettivo | Alessandra Ruffino

Al Forte di Bard uomo e natura davanti all’obiettivo | Alessandra Ruffino