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Gianfranco Ferroni
Leggi i suoi articoliCanaletto, Bellotto, Piazzetta: solo alcuni dei nomi degli artisti inseriti in una collezione leggendaria di capolavori, mettendo in luce la straordinaria storia di una «dinastia», visibile fino al 12 novembre nell’Archivio Centrale dello Stato a Roma con la mostra documentaria «La famiglia Albertini Carandini e la bonifica di Torre in Pietra». Ideata e coordinata dalla sovrintendente Giovanna Giubbini, l’esposizione è stata visitata con attenzione da Andrea Carandini, archeologo, già presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e del Fai, il Fondo per l’Ambiente Italiano, e da Marta Albertini, figlia di Tania, nipote dello scrittore Lev Tolstoj.
È l’affascinante storia di una famiglia di giornalisti, intellettuali, studiosi, e le teche allestite all’Eur permettono di ammirare una selezione di documenti provenienti dagli archivi personali di Luigi Albertini, Elena Carandini Albertini e Nicolò Carandini, protagonisti della politica, della cultura e dell’imprenditoria italiana. Accanto ai documenti personali, alle corrispondenze e alle raccolte fotografiche, vengono presentati materiali storici relativi alla bonifica e alla ristrutturazione della Tenuta di Torre in Pietra, di cui nel 2025 ricorre il centenario. Un focus speciale è dedicato all’architetto Michele Busiri Vici e alla collaborazione con il giovane Pier Luigi Nervi nella progettazione degli edifici dell’azienda agricola.
«La mostra documentaria rappresenta un esempio concreto di come le fonti archivistiche possano restituire con efficacia la complessità dei processi storici che hanno segnato il territorio italiano, con un impatto significativo non solo culturale, ma anche produttivo, ambientale ed economico. Attraverso carte private, corrispondenze, progetti architettonici e documenti di gestione fondiaria, il percorso espositivo ricostruisce un’esperienza di bonifica e valorizzazione agricola che ha contribuito in modo rilevante allo sviluppo sostenibile del territorio», ha dichiarato Giubbini. A Roma, in via XXIV Maggio, il Palazzo Albertini Carandini progettato da Gaetano Koch, lo stesso che ha firmato la sede della Banca d’Italia, è una testimonianza preziosa, a due passi dalla Presidenza della Repubblica, della cultura di una famiglia che ha attraversato i secoli, regimi compresi, continuando ad amare senza sosta il mondo dell’arte.
Uno dei documenti esposti nella mostra «La famiglia Albertini Carandini e la bonifica di Torre in Pietra» all’Archivio Centrale dello Stato, Roma
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