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Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliDal 19 luglio al 14 settembre il volto della città di Umbertide (Pg) cambia aspetto, o forse ne ritrova uno che si credeva perduto. Attraverso un sofisticato gioco di ricordi verosimili, dove le percezioni visive, le emozioni e anche i sentimenti possono essere talvolta sfalsati, Alex Pinna (Imperia, 1967) interviene alla Rocca Centro per l’Arte Contemporanea con un progetto che fa letteralmente prendere vita alla fortezza, simbolo dell’antico splendore medievale della città umbra. Nei due piani del forte fino alla terrazza, ma anche negli spazi esterni, sono infatti dislocate 25 sculture della produzione dell’ultimo lustro, fra opere di vario formato, come di prassi nella sua produzione, figure umane filiformi, stilizzate ma allo stesso tempo dinamiche, mobili, in evoluzione. In questo serrato dialogo con l’architettura del passato si comincia con i ferri piegati, sculture che nascono da segni grafici, elementi in cui l’idea del disegno rappresenta l’accordo intellettuale e perfetto con lo sviluppo nello spazio, uno sviluppo che progressivamente si espande al piano superiore nelle sculture in corda. Precarie e solide allo stesso tempo, vagamente malinconiche, le sue figure raccontano l’essere umano nei suoi aspetti introspettivi più profondi, discorso che culmina, ad esempio, nell’opera «Il segreto» collocata negli spazi della terrazza, dove è il dialogo il protagonista del messaggio dell’artista, interessato all’evocazione di emozioni e alla creazione di atmosfere di mistero e introspezione.
Un percorso lungo il quale anche la comunicazione della mostra, intitolata «Baci da Umbertide», si fa opera. Nel rispondere all’invito dei curatori Giorgio Bonomi e Lara Caccia, Alex Pinna ha progettato sette cartoline, dei veri e propri omaggi all’antica Fratta oggi Umbertide, inserendo negli spazi urbani della città le proprie sculture. Perciò si diceva all’inizio che questo luogo, grazie ad Alex Pinna, cambia aspetto o meglio ne ritrova uno tutto personale, nel quale la scultura contemporanea riesce a traghettare l’idea di un passato congelato in certe atmosfere, tipiche degli anni Settanta e Ottanta del ’900, nello spirito più moderno dell’arte. Queste cartoline sono parte della busta/catalogo della mostra, per il quale i curatori hanno scritto i propri testi critici in forma di lettera dialogando con Pinna, esattamente come le sue figure conversano silenziosamente con gli spazi che di volta in volta incontrano. La mostra è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide e con la Galleria Giovanni Bonelli di Milano.

Alex Pinna, «Il segreto», 2010

Alex Pinna, «Trust You», 2019

Alex Pinna, «Keep Go On», 2017

Alex Pinna, «Alias», 2018

Alex Pinna, «Umbertide. Rocca, Collegiata e A destra» 2025