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Francesca Pennini, Collettivo Cinetico «Abracadabra»

Photo: Francesca Pennini, variations by AI image generator

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Francesca Pennini, Collettivo Cinetico «Abracadabra»

Photo: Francesca Pennini, variations by AI image generator

Alla Centrale Fies c’è aria di antirazzismo

Nell’ex struttura di produzione energetica di Dro (Tn) una collettiva e un intenso live program tra performance, workshop e incontri

Che aria tirerà all’estate di Centrale Fies? Al centro di ricerca sulle pratiche performative, la brezza è generata dalle parole sempre più radicate nella centrale elettrica, in parte dismessa, di Dro, in provincia di Trento, tra le prime realtà in Italia a rigenerare un’archeologia industriale a fini artistici e culturali: decolonialità, antirazzismo, femminismi plurali e anticapitalismo. 

Prospettive che permeano le opere della collettiva «Undomesticated Ground», a cura di Barbara Boninsegna, fondatrice e direttrice artistica di Centrale Fies, e Simone Frangi, con Maria Chemello, che dal 17 luglio al 20 settembre sarà accompagnata da un live program degli artisti coinvolti: durante l’opening Giulia Crispiani e Golrokh Nafisi presentano la performance «The city we imagine» e un workshop di Textile Art dal titolo «green, red and black» il 19 e 20 luglio. Elizabeth A. Povinelli presenta il film «The Inheritance», proiettato dal 17 al 20 luglio. Ci sono le performance/concerto di Adam Christensen con Tom Wheatley e David Aird e il workshop di Théophile Peris. Boninsegna e Frangi danno anche il via, dal 17 al 20 luglio, al «Live Works Summit», in cui si presentano le performance finali dell’edizione 2024-25, il frutto del programma di borse annuali Live Works-Free School of Performance: «Un ambiente di ricerca condiviso con le artiste e gli artisti scelti attraverso una open call su progetto e portfolio», spiegano i curatori. Qui, in memoria di Agitu Ideo Gudeta, si conclude anche la IV edizione della Fellowship intitolata all’imprenditrice etiope emigrata in Italia, vittima di un femminicidio nella sua piccola azienda agricola trentina: la borsa di ricerca e residenza, realizzata a partire da quest’anno in collaborazione con Palazzo Grassi-Pinault Collection Venezia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è «pensata per artiste e artisti razzializzati con un forte legame con l’Italia». 

Affiancano i curatori l’attivista e ricercatrice Mackda Ghebremariam Tesfaù e l’artista Justin Randolph Thompson: Omar Gabriel è l’artista selezionata nel 2024 per l’affirmative action. «La borsa dedicata ad Agitu, racconta Frangi, è stata pensata sul modello statunitense dell’affermative action, che riserva intenzionalmente, all’interno delle istituzioni, spazi per soggettività storicamente marginalizzate, ridistribuendo risorse, sia economiche sia di attenzione, e riconoscendo apertamente le strutture che hanno impedito a tali soggettività di accedervi nell’evoluzione culturale italiana. L’Aigf si concentra in particolare su come l’assegnazione razziale sia stata, in Italia, strumento di creazione di forme di subalternità, che devono essere smantellate nell’ottica di una vera giustizia sociale nel mondo dell’arte».

Durante il weekend alcuni incontri approfondiranno le linee teoriche e i valori fondanti di Centrale Fies: Fatima Ouassak in conversazione con Mackda Ghebremariam Tesfau’ (venerdì 18), Elizabeth A. Povinelli con Simone Frangi (sabato 19), Emma Dabiri con Justin Randolph Thompson (domenica 20). La sera del 23 luglio è dedicata al progetto Witches/Brand New Self in collaborazione con Fandango Libri: «Qui letteratura, immaginari e riflessioni su tematiche urgenti, conclude Boninsegna, dialogano per dare voce a nuove soggettività, esplorando pratiche di scrittura, desiderio e autodeterminazione che restano essenziali per immaginare futuri più liberi e plurali: saranno presenti Marina Cuollo e Moshtari Hilal in dialogo con Tiziana Triana, direttrice di Fandango Libri, e con Lavinia Azzone, traduttrice di Hilal». Infine il weekend dal 24 al 27 luglio è «Radical Love», per restituire una lunga storia di alleanze, emozioni, sentimenti, relazioni e attrazioni con i lavori di compagnie amati da pubblico e critica e di artisti e artiste che hanno coltivato con Fies relazioni profonde nel corso degli anni, con un’intera giornata dedicata al 20mo compleanno della compagnia Sotterraneo, dalla sua nascita nella factory di Fies. Info e programma completo sul sito web.

Grandi Magazzini Criminali. Photo: Giorgiomaria Cornelio

Marco D’Agostin, «Asteroide». Photo: Alice Brazzit

Camilla Bertoni, 16 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Alla Centrale Fies c’è aria di antirazzismo | Camilla Bertoni

Alla Centrale Fies c’è aria di antirazzismo | Camilla Bertoni