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La Sala Federiciana della Pinacoteca Ambrosiana

Foto: Ministero della Cultura

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La Sala Federiciana della Pinacoteca Ambrosiana

Foto: Ministero della Cultura

Ambrosiana: nel 2024 oltre 300mila visitatori

Nei primi cinque mesi del 2025 la tendenza si è consolidata, mostrando un incremento di visitatori del 68 per cento

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Sono stati oltre 300mila i visitatori dell’Ambrosiana nell’anno passato. Lo conferma il bilancio dell’esercizio 2024, approvato all’unanimità dalla Congregazione dei Conservatori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, presieduta da Lorenzo Ornaghi.

Sotto la guida di Antonello Grimaldi, Segretario generale della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, l’illustre istituzione milanese chiude per il secondo anno consecutivo con un bilancio in attivo e supera, con i 303.964 visitatori registrati nel 2024, il record del 2023 di 248.517 presenze.

Nei primi cinque mesi del 2025 la tendenza si è consolidata, mostrando un incremento di visitatori del 68 per cento: da gennaio a maggio sono state infatti 223.712 le persone che hanno varcato la soglia della Pinacoteca. Merito della nuova visione manageriale introdotta dal Segretario generale, che con un percorso di rilancio e consolidamento (e con la conseguente sostenibilità economica) , supportato da un’efficace comunicazione, ha aperto quello che era stato per secoli un glorioso ma un po’ arcigno «fortilizio» a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, in linea con i nuovi trend delle istituzioni culturali internazionali: «La cultura, commenta Antonello Grimaldi, non deve solo educare ma deve prima di tutto avvicinare: per farlo, deve essere comunicata in modo semplice e diretto, capace di abbattere le distanze e ogni tipo di barriera». Perché, conclude, «la Pinacoteca Ambrosiana è sì il Museo più antico di Milano, ma è anche teatro di novità, capace di rinnovarsi grazie a una visione manageriale innovativa e una idea contemporanea di polo culturale che abbandona l’aura di luogo di cultura elitaria e autoreferenziale per farsi spazio inclusivo e di dialogo, senza perdere però senso della propria identità». 

Ada Masoero, 20 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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