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Robert Rauschenberg, «Yellow Body», 1968, New York, Solomon R. Guggenheim Museum

© Robert Rauschenberg Foundation/Licensed by Vaga, New York, Ny/Artists Rights Society (Ars), New York

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Robert Rauschenberg, «Yellow Body», 1968, New York, Solomon R. Guggenheim Museum

© Robert Rauschenberg Foundation/Licensed by Vaga, New York, Ny/Artists Rights Society (Ars), New York

Anche New York celebra Robert Rauschenberg

Nel centenario della nascita del grande artista americano tre mostre esplorano il suo rapporto con la fotografia e rivelano la sua forte coscienza ambientalista

Questo ottobre New York, la città che ha visto nascere molte delle più audaci idee di Robert Rauschenberg (1925-2008), celebra il centenario dell’artista che ha trasformato la città stessa in materia per la sua arte. Tre mostre, in tre luoghi distinti, creano un puzzle fatto di materiali, immagini e idee della sua mente creativa e del suo modo di intendere l’arte.

Parte dalle sperimentazioni con materiali e media il Guggenheim Museum che, dal 10 ottobre al 5 aprile 2026, presenta «Life Can’t Be Stopped, a Collection in Focus». Attingendo alla collezione del museo, che supportò l’artista lungo tutta la sua carriera, e a quella della Robert Rauschenberg Foundation, la mostra presenta opere iconiche che testimoniano la sua incessante ricerca di nuove forme espressive ed esplora in particolare l’uso innovativo della fotografia nel disegno, nella pittura e nella stampa. Pezzo forte della mostra è «Barge», una monumentale serigrafia di quasi 10 metri, in cui l’artista mescola pittura e tecniche di stampa. Quest’opera, che torna a New York dopo quasi 25 anni, è la più grande della sua serie di «Silkscreen Paintings», realizzata tra il 1962 e il 1964. A ulteriore prova dell’inventiva di Rauschenberg, opere su carta in cui l’artista si serviva di solventi e tecniche di lucidatura per trasferire immagini da ritagli di riviste e giornali. La mostra invita a esplorare l’approccio di Rauschenberg alla creazione attraverso quello che è il risultato della curiosità insaziabile di un artista che spaziava tra tecniche e materiali.

Nella pratica di Rauschenberg tutto è materiale, anche la città stessa. L’artista non si appropria solo di pezzi e scarti di New York portandoli sulle sue tele, ma anche della sua immagine, facendola diventare materia, ulteriore livello nella stratificazione delle sue opere. A raccontare questo rapporto con la città è il Museum of the City of New York, dove la mostra «Pictures from the Real World», in corso fino al 19 aprile 2026, esplora il legame tra la fotografia e il «mondo reale» nell’opera di Rauschenberg. L’artista era noto per la sua capacità di trasformare la vita quotidiana in arte, unendo fotografie e oggetti trovati. La mostra si concentra su tre aspetti chiave: le sue prime fotografie, la ricerca fotografica «In + Out City Limits», realizzata nel corso di tre anni attraverso gli Stati Uniti, e l’integrazione della fotografia in dipinti e stampe. Questo percorso mette in luce come Rauschenberg, catturando i momenti effimeri e la complessità della vita urbana, abbia usato la fotografia non solo come strumento di documentazione, ma in dialogo con la realtà. Le sue fotografie, in particolare quelle del progetto «In + Out City Limits», sono frammenti di un mondo che l’artista raccoglieva e riassemblava. Attraverso queste immagini e le opere che le incorporano, New York, con la sua energia e le sue ombre, si svela nei molteplici modi in cui diventa materia prima per la sua arte. In aggiunta alle fotografie di New York, la mostra espone anche una serie di fotografie scattate in giro per il mondo.

Una terza mostra ci offre uno sguardo su una parte meno nota del lavoro e della biografia di Rauschenberg che tuttavia fu centrale nella sua vita e apre una nuova prospettiva sulla sua concezione dell’arte. Al Grey Art Museum della New York University, «Handle with Care: Robert Rauschenberg’s Ecological Conscience», fino all’11 aprile 2026, rivela un artista con una forte coscienza civile e impegnato per l’ambiente. Convinto che l’arte dovesse promuovere la coscienza individuale, Rauschenberg si è dedicato alla stampa come mezzo accessibile per l’attivismo politico. Le opere esposte, provenienti dalla New York University Art Collection, affrontano tematiche ambientali ed ecologiche, come gli sversamenti di petrolio, l’inquinamento, il rischio di estinzione di alcune specie, riflettendo l’ascesa del movimento ambientalista americano negli anni Settanta. Attraverso stampe realizzate con materiali come cartone e ritagli di giornale, l’artista incoraggiava il pubblico a sviluppare una propria coscienza ecologica, dimostrando come l’arte possa essere un potente veicolo di impegno civile.

Robert Rauschenberg, «Cot», 1980, New York, Solomon R. Guggenheim Museum. © Robert Rauschenberg Foundation/Licensed by Vaga, New York, Ny/Artists Rights Society (Ars), New York

Robert Rauschenberg, «Untitled», 1963, New York, Solomon R. Guggenheim Museum. © Robert Rauschenberg Foundation/Licensed by Vaga, New York, Ny/Artists Rights Society (Ars), New York. Photo: Ariel Ione Williams, Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

Maurita Cardone, 09 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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