Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Jean-Michel Basquiat, «Untitled», 1985

Courtesy of Phillips

Image

Jean-Michel Basquiat, «Untitled», 1985

Courtesy of Phillips

Arte, moda e icone Pop: Basquiat, Warhol, Banksy da Phillips a Londra

 Il 16 ottobre la Evening Sale di Modern & Contemporary Art esplora le connessioni tra glamour e arte attraverso nomi noti e voci femminili sempre più in ascesa come Yukhnovich e Fadojutimi

Giovanni Pellinghelli del Monticello

Leggi i suoi articoli

Saranno vari i lotti salienti da Phillips’ London nella Evening Sale di Modern & Contemporary Art il 16 ottobre (durante la «Frieze Week»): opere che esplorano gli scambi tra glamour, arte e moda e guidate da «Untitled (“Pestus”)» di Jean-Michel Basquiat (acrilico e pastello ad olio in stick su carta, 1982, 114,3 x 182,8 cm, stima: 2-3 milioni di sterline) realizzato nel momento della sua piena esplosione sulla scena artistica newyorkese e in cui si ritrovano motivi iconici della sua audace poetica (la corona a tre punte e gli elementi testuali criptici) e da, ancora di Basquiat, un raro esempio di suo nudo femminile: «Untitled», 1985 (acrilico, pastello ad olio in e Xerox collage su tela, firmato e datato «Jean-Michel Basquiat 85» sul verso, 218,4 x 172,8 cm; 1.2-1.8 milioni di sterline), che indica un momento in cui l'artista rivolge maggiore attenzione al suo intimo, intrecciando riferimenti storico-artistici e personali fra antichità classica e Botticelli ed evocando la figura di Venere come ideale estetico. Data la recente scomparsa del creatore di moda e la relativa spasmodica attenzione dei media, sarà certamente il ritratto di Giorgio Armani realizzato nel 1981 da Andy Warhol ad avere i riflettori puntati. Basata sulle Polaroid scattate nel 1980 durante il primo incontro fra i due, l’opera (vernice polimerica sintetica, inchiostro serigrafico e polvere di diamante su tela, firmato e datato «Andy Warhol '81», 101,8 x 101,8 cm; 600mila-800mila sterline), è una delle due uniche versioni con polvere di diamanti in cui i bagliori della superficie citano l’abbaglio fantasmagorico dell’alta moda degli epocali anni Settanta-Novanta. Warhol ammirò a lungo l'eleganza di Armani e vide nel suo nome l'incarnazione del lusso; Armani a sua volta nutriva un profondo apprezzamento per Warhol nel suo lavoro, valutandolo il più grande artista della sua generazione.

 

 

Bansky, «Pest Control-Banksus Militus Vandalus», 2004. Courtesy of Phillips

Jean-Michel Basquiat, «Untitled (“Pestus”)», 1982. Courtesy of Phillips

Altra evocazione del mondo scintillante della moda è la «Kate Moss» di Banksy del 2005: icona dell’immaginario collettivo del XXI secolo che cita il Pop anni Ottanta ed edizione limitata di 5 serigrafie, fu presentata esattamente vent’anni fa come immagine-guida di «Crude Oils» la nota mostra di Banksy (serigrafia su tela, firmata, numerata e datata «1/5 Banksy 2005» in basso a destra, 81 x 81 cm; 700mila-1 milione di sterline). E proprio come Warhol aveva reso il volto di Marilyn emblema della cultura pop della prima metà del XX secolo, Banksy così reinventò a inizio del nuovo millennio quell'interpretazione delle celebrities con l’oggi altrettanto leggendaria Kate Moss. Ancora di Bansky è «Pest Control-Banksus Militus Vandalus» (ratto imbalsamato, vernice spray, carta e tecniche miste, in scatola incorniciata dall'artista, 63,5 x 48,3 x 12,9 cm; 350mila-450mila sterline): eseguito nel 2004, nella sua tipica trasgressione derisiva Banksy installò clandestinamente questo suo  «ratto-ritratto tassidermico» col messaggio dipinto a spruzzo «il nostro momento arriverà», l’ironica autodescrizione e il dissacrante commento di un presunto professor B. Longford dell’University College London «You can laugh now… but one day they may be in charge», al Natural History Museum di Londra dove rimase esposto al pubblico per oltre due ore prima di essere scoperto e rimosso. Non poteva mancare un’opera, emblematica benché tarda, di Damien Hirst: «Calcium Hydroxide», pittura lucida da parete al guscio d’uovo su tela, 2004-2011 (firmata e timbrata sul telaio, 335 x 393 cm; 400mila-600mila sterline). Sul rostro anche due opere di pittrici contemporanee britanniche: Flora Yukhnovich e Jadé Fadojutimi; la prima con «My Body Knows Un-Heard of Songs» (olio su lino, 2017, firmato e datato  sul bordo interno, 150 x 105,3 cm; 900mila-1.500.000 sterline) che, ispirata all’«Altalena» di Jean-Honoré Fragonard, è uno dei primi esempi della sua peculiare fusione di estetica rococo ed astrazione; la seconda con «The Ties of Greed» (olio su tela, 2017, olio su tela, firmato, intitolato e datato sul retro, 140,8 x 160,8 cm; 300mila-500mila sterline), esemplare della sua maestria nella stratificazione del colore e nell’energia di tratto.

 

Damien Hirst, ««Calcium Hydroxide», 2004-11. Courtesy of Phillips

Giovanni Pellinghelli del Monticello, 09 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella Pinacoteca Nazionale esposti 60 disegni dei maggiori maestri italiani dal XV al XX secolo selezionati dalla raccolta donata nel 2024 dallo studioso e collezionista bolognese Alessandro Zacchi

A Palazzo Nicolosio Lomellino una cinquantina di opere dell’artista toscano e di suoi contemporanei sul finire dell’Ottocento, tra modernità e simbolismo

Acquistati per 8 milioni di dollari all’asta della collezione Saunders tenuta da Sotheby’s New York, i due dipinti saranno esposti a turno al Mauritshuis a L’Aia e al Frans Hals Museum ad Harleem

Al Fashion and Textile Museum di Londra la storia della sartoria che dagli anni Sessanta crea i costumi per i film e le serie più famose del mondo 

Arte, moda e icone Pop: Basquiat, Warhol, Banksy da Phillips a Londra | Giovanni Pellinghelli del Monticello

Arte, moda e icone Pop: Basquiat, Warhol, Banksy da Phillips a Londra | Giovanni Pellinghelli del Monticello