Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Barbara Hepworth, «Figure (Walnut)», 1964, collezione Fondation Maeght

Photo Claude Germain. © Bowness, 2025

Image

Barbara Hepworth, «Figure (Walnut)», 1964, collezione Fondation Maeght

Photo Claude Germain. © Bowness, 2025

Barbara Hepworth: cinquant’anni di sculture nascoste sotto l’apparenza bidimensionale

Un centinaio di sculture, disegni e incisioni, con documenti d’archivio e fotografie, ripercorrono alla Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence la carriera di una delle scultrici più influenti del ’900

Dal 28 giugno al 2 novembre, la Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence ospita «Barbara Hepworth: Art & Life», un’ampia retrospettiva dedicata a una delle scultrici più influenti del ’900. 

Figura centrale della scena artistica britannica, Barbara Hepworth (1903-75) è stata una pioniera della scultura astratta, che ha saputo fondere nel suo linguaggio plastico spiritualità, scienza e impegno sociale, oltre alla sua passione per la musica e la danza. La mostra dell’istituzione di Saint-Paul-de-Vence (che possiede una rara scultura della Hepworth, «Figure (Walnut)», del 1964, donata dall’artista nel 1967 e collocata nei giardini), si snoda tra un centinaio di opere, sculture, disegni e incisioni, in un percorso arricchito da documenti di archivio e fotografie, che racconta le tappe fondamentali di una carriera lunga cinquant’anni. Questa mostra «mette in luce la ricchezza delle sue ispirazioni e come queste abbiano plasmato la sua pratica artistica. Profondamente spirituale e impegnata con passione nei dibattiti politici, sociali e tecnologici del suo tempo, Barbara Hepworth si è sempre interrogata sull’impatto della scultura sulla percezione dello spettatore e sulla sua capacità di cambiare il modo in cui vediamo il mondo», ha osservato la curatrice Eleanor Clayton, responsabile delle collezioni e delle esposizioni presso il The Hepworth Wakefield (Thw). 

Nata in questa città dello Yorkshire, Barbara Hepworth studiò alla Leeds School of Art e poi al Royal College of Art di Londra, dove incontrò e frequentò lo scultore Henry Moore, amico e rivale, col quale condivise la ricerca sulla «forma percée». Le sculture di Barbara Hepworth hanno forme sinuose, levigate e volumi cavi, caratterizzate da fori ottenuti scavando la materia. La prima di questo tipo, «Carving» (1932), è esposta alla Fondation Maeght grazie al raro prestito di una collezione privata. Nel 1933, un soggiorno a Parigi, dove incontrò Jean Arp, Brâncuși e Picasso, fu determinante per l’evoluzione del suo lavoro e segnò la svolta decisiva verso l’astrazione. Opere come «Discs with Echelon» (1935) testimoniano questo passaggio, con forme geometriche essenziali e tensione interna. Hepworth privilegiò materiali naturali, legno, marmo, pietra calcarea. A partire dagli anni Quaranta, cominciò a inserire corde e fili, elementi umili, nelle sue sculture. Durante la Seconda guerra mondiale, lavorò anche il gesso e intensificò la produzione grafica. Come lei stessa dichiarava, i suoi disegni erano «sculture nascoste sotto l’apparenza bidimensionale». In Cornovaglia, dal 1949, Hepworth trovò nei paesaggi scoscesi e marini nuove fonti d’ispirazione. Nelle opere di questo periodo, molte esposte alla Fondation Maeght, le forme si aprono all’infinito, evocano il vento, le rocce, il mare. In lavori come «Curved Form (Pavan)» o «Involute II», lo spazio diventa fluido, in equilibrio tra gesto e contemplazione. Negli anni Sessanta, Hepworth ricevette importanti commissioni pubbliche e realizzò sculture monumentali, come «Single Form» (1961-64), posta davanti al palazzo delle Nazioni Unite a New York, in memoria del segretario generale Dag Hammarskjöld. La mostra si chiude con un omaggio alla produzione tarda dell’artista, tra cui una serie di stampe e disegni vibranti, realizzati tra il 1969 e il 1975. Opere in cui Hepworth continua a esplorare i temi della luce, del colore, della spiritualità.

Luana De Micco, 26 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

Barbara Hepworth: cinquant’anni di sculture nascoste sotto l’apparenza bidimensionale | Luana De Micco

Barbara Hepworth: cinquant’anni di sculture nascoste sotto l’apparenza bidimensionale | Luana De Micco