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Barbara Hepworth, «Orpheus (Maquette I)»,1956 (edizione di 8 esemplari). L'opera è stata venduta per 952.900 sterline, quasi il doppio della stima

Courtesy Bonhams

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Barbara Hepworth, «Orpheus (Maquette I)»,1956 (edizione di 8 esemplari). L'opera è stata venduta per 952.900 sterline, quasi il doppio della stima

Courtesy Bonhams

Barbara Hepworth incanta Londra

L’opera «Orpheus (Maquette I)» della scultrice britannica trionfa all’asta di Bonhams del 18 giugno 

Monica Trigona

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Con una performance ben oltre le attese, «Orpheus (Maquette I)» di Barbara Hepworth si è aggiudicata il titolo di star assoluta dell’asta di arte moderna britannica e irlandese organizzata da Bonhams ieri, 18 giugno. L’opera scultorea, ideata nel 1956 e parte di un’edizione di otto esemplari, è stata venduta per 952.900 sterline, quasi il doppio della stima massima pre-asta, fissata tra le 400mila e le 600mila sterline. Un risultato che testimonia la crescente centralità del lavoro di Hepworth nel panorama del collezionismo internazionale, oltre che la riscoperta di una sensibilità scultorea capace di coniugare astrazione modernista e ispirazione mitologica. In questo caso, la figura di Orfeo, il poeta-musicista greco capace di incantare con la lira uomini e dei, diventa simbolo di quell’armonia ideale che Hepworth cercava di tradurre in forma plastica. A guidare la vendita è stato Christopher Dawson, a capo del dipartimento di arte moderna britannica e irlandese di Bonhams, che ha commentato: «È stata un’asta davvero forte, con molti risultati eccezionali, ma “Orpheus (Maquette I)” è stata sicuramente l’opera protagonista assoluta. Un'opera rara, proveniente da una collezione storica, che incarna l’equilibrio formale e concettuale della scultura di Hepworth».

La scultura proviene infatti dalla collezione privata di Maurice e Ruth Ash, noti sostenitori del pensiero progressista e dell’educazione alternativa a Dartington Hall, dove Hepworth stessa aveva legami personali. Il ricavato della vendita andrà a sostegno della Charities Aid Foundation (CAF), rafforzando il legame tra arte e filantropia. Il successo di Hepworth ha coronato una serata densa di aggiudicazioni di rilievo. Il totale dell’asta ha raggiunto 3.588.976 sterline, con opere chiave di alcuni dei più importanti artisti britannici e irlandesi del XX secolo: Frank Auerbach, con «E.O.W. Lying on her Bed I», ha totalizzato 406.800 sterline, confermando l'interesse postumo per il maestro dell’espressionismo urbano. Il raffinato Sir William Nicholson ha raggiunto 254.400 sterline con «Roses and Knitting», mentre il paesaggio lirico «Il carretto del latte» di Paul Henry è stato aggiudicato per 241.700 sterline.

Tra i nomi storici, figurano anche Stanley Spencer (178.200 di sterline), Roger Fry (127.400 di sterline), Edward Burra (114.700 di sterline) e Eric Ravilious, con «The Red House», venduto a 102mila sterline. Con «Orpheus (Maquette I)», Hepworth torna al centro del dibattito critico e di mercato, in una fase in cui le scultrici del Novecento stanno finalmente ricevendo il riconoscimento che meritano. La sua opera, oggi conservata nelle collezioni di istituzioni come la Tate, il MoMA e la Hepworth Wakefield, continua a parlare con voce limpida a una contemporaneità che cerca, più che mai, nuove armonie tra forma, pensiero e materia. Hepworth (1903–1975) è stata una protagonista assoluta della scultura britannica del Novecento. La sua ricerca, nutrita da una profonda sintonia con la natura, da una tensione spirituale e dai principi del Modernismo, ha contribuito a trasformare la scultura in un linguaggio nuovo: essenziale nella forma, equilibrato nella composizione, ma sempre capace di esprimere un'intensa umanità

Monica Trigona, 19 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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