«Il bacio» (1907) di Constantin Brâncuşi, Craiova, Museo d’Arte

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«Il bacio» (1907) di Constantin Brâncuşi, Craiova, Museo d’Arte

Brâncuşi, dalla Romania al mondo e ritorno

A più di 50 anni dall’ultima mostra nell’Europa dell’Est, nel Museo Nazionale d’Arte di Timişoara 100 sculture, oltre a disegni, fotografie e filmati, celebrano l’artista romeno più noto internazionalmente

Si intitola «Brâncuşi: origini romene e prospettive universali» la prima mostra-evento che l’Europa dell’Est dedica dal 1970, in occasione di Timişoara Capitale Europea della Cultura 2023, a uno degli artisti romeni più celebri a livello internazionale.

Allestita dal 30 settembre al 28 gennaio 2024 presso il Museo Nazionale d’Arte in collaborazione con la fondazione Art Encounters e l’Istituto Francese e finanziata da Banca Transilvania e il Consiglio della Contea di Timiș, che ha investito oltre 2 milioni di euro nella riqualificazione del museo, la mostra è curata da Doina Lemny, tra i maggiori esperti mondiali dello scultore.
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«La mostra mira a evidenziare la particolarità di un artista che ha creato forme pure, libere da qualsiasi influenza, afferma Lemny. Cercando ed estraendo l’essenza di oggetti ed esseri viventi anche grazie all’eredità culturale romena e alla fascinazione per l’arte primitiva, Brâncuși ha superato confini geografici, storici e formali, rimanendo tutt’oggi un artista che sfugge a qualsiasi etichetta».

Oltre 100 sculture emblematiche della giovinezza e della maturità, tra cui significativi prestiti di collezioni pubbliche e private internazionali, appaiono integrate da disegni, foto e filmati realizzati dallo stesso Brâncuşi, che per tutta la vita coltivò con passione il medium fotografico.
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Ne emerge il ritratto di un artista che seppe distaccarsi dalla formazione accademica parigina e dall’influenza rodiniana per avviare un rinnovamento che si rivelerà fondamentale per l’arte del XX secolo, ben rappresentato da opere capitali come «Il bacio» in pietra del 1907, oggi conservato al Museo d’Arte di Craiova, vero leitmotiv della carriera dell’artista all’origine di una lunga serie di variazioni.
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«Pur continuando a considerarsi un artista romeno, Brâncuşi ha creato un'opera che supera i limitati confini nazionali, mirando a iscriversi in una sfera universale, come egli stesso ha annotato nei suoi appunti, continua Lemny. In una mostra pensata come un ideale ritorno in Romania dopo oltre 50 anni, abbiamo però voluto evidenziare i legami dell’artista con il suo Paese natale, con l’arte e la letteratura rumene, lasciando al pubblico la libertà di scoprire queste sottili relazioni secondo la propria percezione e sensibilità. Presentando quindi le fasi essenziali della carriera artistica di Brâncuşi, abbiamo messo in particolare evidenza il primo periodo, che reca le tracce della sua formazione in Romania e il dialogo permanentemente mantenuto con i suoi connazionali grazie alla partecipazione a numerosi eventi artistici».

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Tra i molti capolavori esposti a Timişoara, all’origine di altrettante serie, si segnalano la «Musa dormiente» del 1910 oggi al Centre Pompidou di Parigi el’«Uccello nello spazio» della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, che si misura in mostra con la prima versione di «Măiastra» del 1911, oggi alla Tate di Londra, ispirata ai racconti popolari romeni. Immancabile l’omaggio alla lunga storia della celebre «Colonna infinita», che svetta oggi nel complesso monumentale di Târgu Jiu.

«Uccello nello spazio» (1932-40) di Constantin Brâncuşi, Venezia, Peggy Guggenheim Collection (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York)

«La musa dormiente» (1910) di Constantin Brâncuşi © Succession Brancusi - All rights reserved Adagp. Paris, Centre Pompidou - Musée national d'art moderne - Centre de création industrielle. Foto © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-GP - Philippe Migeat

«Măiastra» (1911) di Constantin Brâncuşi © Tate Images

Il Museo Nazionale d’Arte di Timişoara. © Muzeul Național de Arta Timişoara

Elena Franzoia, 25 settembre 2023 | © Riproduzione riservata

Brâncuşi, dalla Romania al mondo e ritorno | Elena Franzoia

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