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Monica Trigona
Leggi i suoi articoliMontecarlo accoglie, nella cornice di Opera Gallery, un’esposizione di raro spessore. «Monaco Masters Show: Chagall & Léger, la couleur et la forme» (dal 4 luglio al 31 agosto) è un percorso che rende omaggio a due pilastri dell’arte europea del secolo scorso, Marc Chagall e Fernand Léger, rispettivamente nel 40mo e 70mo anniversario della loro scomparsa. Il racconto visivo segue il percorso parallelo, a tratti convergente, di due artisti che hanno ridefinito i confini della pittura nel XX secolo. Un viaggio che parte dalle fucine avanguardistiche di Montparnasse, passa per l’esilio americano della Seconda Guerra Mondiale e approda nel sud della Francia, terra di luce e ispirazione dove entrambi concludono la loro parabola creativa.
Se Léger costruisce immagini architettoniche con tinte primarie e linee nette, celebrando la macchina, l’uomo collettivo e l’estetica dell’industrializzazione (emblematica «Nature morte aux trois papillons», 1952), Chagall oppone un lirismo onirico, carico di simboli, memorie e spiritualità. «Le Peintre», 1976, è un esempio vivido del suo universo interiore: un artista immerso in un mosaico emozionale fatto di amanti fluttuanti, galli e città perdute, tutti proiettati in campiture cromatiche che parlano all’inconscio.
Accanto alle opere di Chagall e Léger, una selezione di quasi trenta capolavori del Novecento e del XXI secolo arricchisce l’allestimento: da Monet a Basquiat, da Warhol a Kusama, passando per Picasso, Lichtenstein, Haring e Botero, una costellazione di firme che attesta la capacità della galleria di proporre una visione ampia e coerente dell’arte moderna e contemporanea. Non manca l’impegno sociale: parte dei proventi sarà devoluta a Mission Enfance, organizzazione attiva nella protezione dell’infanzia in paesi svantaggiati. La mostra si inserisce inoltre nel contesto della nona edizione di Art Monte-Carlo (7–9 luglio), dove Opera Gallery presenterà una selezione mirata di opere tra i più importanti nomi del XX secolo. Fondata a Singapore nel 1994, la galleria diretta da Gilles Dyan, è oggi presente in 14 città chiave del panorama artistico globale. Con questa mostra, Monaco si conferma un interessante crocevia per il collezionismo internazionale e per il dialogo culturale tra epoche e linguaggi.

Fernand Léger, «Nature morte aux trois papillons», 1952. © Opera Gallery