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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliIl diarismo da giardino è un genere che ha seguaci appassionati, laddove le vicende delle piante servono anche a narrare di esperienze personali o a fare riferimento a vicende della storia dell’arte e della cultura. Paolo Pejrone, architetto dei giardini, come Ippolito Pizzetti prima di lui, ha dalla sua la felicità della penna. Il proposito è chiaro: «ben vengano le emozioni, le esagerazioni, i tentativi, la vita vivace, la paura, le speranze, le gioie, le sorprese».
Insomma un canto all’imprevisto, al vivere giorno per giorno, al lasciare di natura di mischiare le carte, evitando l’eccesso di simmetrie e di nitore, che riguardano chi vuole una propria creazione arborea spic and span, immacolata a forza di diserbante epulizie. Come è tipico in queste scritture a scandire la scrittura sono le stagioni e le loro sorprese, nel frattempo l’autore inserisce una serie di informazioni interessanti, sulla passione per i fichi del Re Sole o sulla predominanza del cedro, bitorzoluto e profumatissimo, nelle nature morte barocche.
Non per caso un esemplare di dimensioni abnormi era stato scelto per la selezione di opere di Bartolomeo Bimbi, gran pittore di Cosimo III di Toscana, che è stata presentataa Palazzo Madama nei mesi scorsi. Pejrone allude spesso alle sue imprese (tra cui le giornate frequentatissime al Castello di Masino), ma soprattutto racconta per cammei biografie di fiori e piante, con il sostegno delle nitide illustrazioni di Anna Regge.
Il giardino semplice. Storie di felici accoglienze e armoniose convivenze
di Paolo Pejrone
disegni di Anna Regge
194 pp., Einaudi, Torino 2016
€ 16,00

La copertina del volume

Una delle tavole di Anna Regge per il libro di Paolo Pejrone Un giardino semplice
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