Kabir Jhala
Leggi i suoi articoliI modesti risultati delle vendite serali di Christie’s del XX e XXI secolo e dell’arte surrealista, tenutesi ieri sera (7 marzo), sono stati il meglio che le aste primaverili di questa settimana nella capitale britannica abbiano potuto ottenere. Hanno fatto seguito alla vendita serale di Phillips, che ha mancato di poco la stima minima di 11 milioni di sterline (tutte le stime sono calcolate senza diritti) e all’asta serale di Arte Moderna e Contemporanea di Sotheby’s della sera precedente (6 marzo), che ha realizzato il 40% in meno rispetto all’analoga vendita del 2023.
Nelle due aste di giovedì sera, Christie’s ha ricavato 163,3 milioni di sterline (196,7 milioni di sterline con i diritti) da un totale di 112 lotti, rientrando nel range di stime pre-asta compreso tra 160,3 e 233,1 milioni di sterline. Il totale si divide in 113,8 milioni di sterline (137,7 milioni di sterline con i diritti) per la vendita del XX e XXI secolo, a fronte di una stima di 112,3-157 milioni di sterline, e 49,5 milioni di sterline (59 milioni di sterline con i diritti) per la vendita delle opere surrealiste, a fronte di una stima di 48-76,1 milioni di sterline.
Sebbene il totale delle vendite abbia rappresentato un aumento del 18,5% in termini di valore rispetto alle aste serali equivalenti di Christie’s tenutesi a Londra a marzo 2023, si è trattato comunque di un calo del 24,2% rispetto alle edizioni del 2022 (che includevano 20 opere contemporanee vendute dalla sala di Shanghai), sottolineando che il mercato deve ancora tornare ai suoi livelli precedenti. Circa il 25% delle opere in offerta presentava garanzie. Dall’asta del XX e del XXI secolo sono stati ritirati sette lotti, tra cui «Painting March 1985» (1985) di Francis Bacon, venduto l’ultima volta da Christie’s a Parigi nel 2013 e per il quale ci si aspetta una cifra fino a 6 milioni di sterline stasera; nessun lotto è stato ritirato dalla vendita surrealista.
Gli artisti migliori
Durante l’asta Art of the Surreal, con 25 lotti, la promessa dell’opera più preziosa si è rivelata vera e «anticlimatica». «L’ami intime» (1968) di René Magritte, proveniente dalla collezione del defunto Gilbert Kaplan e di sua moglie Lena, è stato battuto a 29 milioni di sterline (33,7 milioni di sterline con i diritti), appena al di sotto della stima di 30-50 milioni di sterline. La gara è durata meno di due minuti e l’offerta vincente è stata fatta telefonicamente da Giovanna Bertazzoni, vicepresidente del dipartimento XX e XXI secolo di Christie’s.
Tra gli altri pezzi della sezione Surreale, il «Tisch mit Vogelfüssen» di Meret Oppenheim, un tavolo del 1939 le cui gambe ricordano le lunghe zampe di un uccello. L’opera ha attirato offerte vivaci da parte di quattro clienti ed è stata aggiudicata per 420mila sterline (529.200 sterline) contro una stima massima di 200mila sterline. Un dipinto giocoso e fresco per le aste di Victor Brauner, il secondo dei due dipinti dell’artista presenti in questa vendita, ha realizzato 170mila sterline (214.200 sterline con i diritti) contro una stima massima di 70mila sterline.
Nella vendita del XX e XXI secolo, tre lotti con stime a otto cifre (tutti sostenuti da un contratto di garanzia da terzi) hanno contribuito a far lievitare il totale della serata e a dare un senso di «affari» di cui si sentiva il bisogno. Nessuno di questi ha scatenato guerre d’asta, ma ognuno è arrivato tranquillamente intorno alla rispettiva stima minore. Il primo è stato «Matinée sur la Seine, temps net» (1897) di Monet, visto all’asta per l’ultima volta nel 1978. L’asta si è quasi fermata a 11,5 milioni di sterline prima di salire con le offerte parziali, spingendo Adrien Meyer, responsabile globale delle vendite private di Christie’s, a commentare seccamente dal palco: «Credo che 50mila sterline siano ancora qualcosa». Alla fine il dipinto è stato aggiudicato per 12,25 milioni di sterline (14,4 milioni di sterline con le commissioni), entrando in punta di piedi nella sua finestra di stima da 12 a 18 milioni di sterline.
Due lotti dopo, «Landscape near Malataba, Tangier»(1963) di Francis Bacon, che l’attuale venditore aveva acquistato nel 2000 dal mercante londinese Ivor Braka, ha realizzato 16,8 milioni di sterline (19,6 milioni con i diritti) a fronte di una stima di 15-20 milioni di sterline, andando a un offerente presente in sala. L’ultimo dei tre lotti trofeo è stato l’inedito «California» (1965) di David Hockney, una scena di piscina immersa nel sole con sfumature omoerotiche e una stima inedita di 16 milioni di sterline. Le offerte sono iniziate a 10 milioni di sterline e sono rapidamente salite con incrementi di 1 milione di sterline fino a raggiungere i 16 milioni di sterline (18,7 milioni con i diritti), aggiudicati a un offerente telefonico tramite Joseph Braka, specialista junior di 27 anni e figlio di Ivor (un portavoce di Christie’s ha rifiutato di precisare se egli stesse facendo un’offerta per conto del padre).
Opere ultra-contemporanee a un bivio
La vendita del XX e XXI secolo è stata chiusa da raggruppamenti di opere «ultra-contemporanee», con quelle all’inizio che hanno ottenuto risultati nettamente migliori rispetto a quelle alla fine. Il lotto di apertura ha stabilito un nuovo record per Allison Katz: «Snowglobe» (2018) ha quasi quadruplicato la sua stima massima di 60mila sterline, realizzando 220mila sterline (277.200 sterline con i diritti). Subito dopo, un fervore ancora maggiore è stato generato da «The Woven Warped Garden of Ponder» (2021) di Jadé Fadojutimi, che ha attirato sette offerenti e ha suscitato la più lunga contesa della serata, durata cinque minuti. Il prezzo finale di 1,55 milioni di sterline con i diritti (generato da un prezzo di martello di 1,25 milioni di sterline) ha battuto il precedente record di 1,4 milioni di sterline di Fadojutimi, 31 anni, stabilito solo quattro mesi fa da Phillips a New York.
Tuttavia, una settantina di lotti dopo, le opere di altri pittori trentenni alla moda hanno fatto cilecca. Un olio di Julien Nguyen è stato ritirato a fronte di un obiettivo minimo di 70mila sterline, mentre «Creak» (2021) di Lauren Quin ha battuto la sua stima minore di 50mila sterline, realizzando 63mila sterline con i diritti. «Afterparty» (2021) di Sahara Longe è stato aggiudicato con un’offerta equivalente alla sua stima massima di 60mila sterline (75.600 sterline con i diritti), ma è stato comunque notevolmente inferiore alle 113.400 sterline, diritto sul compratore incluso, pagate per un dipinto molto simile dell’artista da Christie’s a Londra nel giugno 2023.
Sebbene sia stato osservato da almeno un anno un ammorbidimento del mercato, un tempo frenetico, della pittura ultra-contemporanea in asta, è probabile che esso sia aggravato dalla riduzione delle liste d’attesa per gli artisti più ambiti sul mercato primario. Tessa Lord, responsabile di Christie's per le aste serali, dopoguerra e contemporaneo, descrive questa situazione come «un’osservazione corretta», ma avverte che «un gran numero di opere contemporanee sono integrate nella vendita, quindi non sorprende che alcune superino altre».
Parlando dopo l’asta, Keith Gill, responsabile della vendita serale di arte impressionista e moderna di Christie’s, ha voluto paragonare questa serata alla sua controparte del 2022, come se l’anno scorso fosse stata un’anomalia. «Come nel 2022, ci siamo concentrati su capolavori freschi di mercato che potessero riunire i collezionisti a Londra. Ci siamo riusciti con quattro opere che hanno superato i 10 milioni di sterline, tra cui il Magritte da 29 milioni di sterline. Questo mi dà fiducia in vista delle vendite di New York di maggio», ha dichiarato. Seguendo l’esempio, si potrebbe fare un confronto generale di queste vendite e infine diagnosticare che la fascia alta del mercato è migliore dell’anno scorso, ma non del tutto tornata in buona salute.
Altri articoli dell'autore
Nonostante il successo di «Comedian», la banana di Maurizio Cattelan, l’asta serale The Now and Contemporary realizza il 63% in meno rispetto all’anno scorso
Il layout e l’ingresso della fiera sono stati riconfigurati per dare maggiore risalto alle sezioni curate
Nour Kelani è stata nominata «managing director» di Christie’s Saudi Arabia, con sede a Riyad
La neonominata è stata a capo del Mu.Zee, un museo di Ostenda, in Belgio. In precedenza ha ricoperto incarichi gestionali presso il Festival delle Fiandre di Bruxelles, la National Gallery di Londra e la Triennale della Ruhr