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Christophe Cherix è il nuovo direttore del MoMA

Già curatore capo del dipartimento di stampe e disegni, succederà a Glenn Lowry, alla guida del museo newyorchese dal 1995, ed entrerà in carica a settembre

Benjamin Sutton

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Il MoMA, Museum of Modern Art di New York, ha scelto il suo storico curatore Christophe Cherix, già capo del dipartimento di disegni e stampe, come prossimo direttore. Prenderà le redini da Glenn Lowry, che ha guidato il museo dal 1995, a settembre. «Ho avuto il privilegio di lavorare con Christophe per oltre 15 anni al MoMA e sono lieto che il consiglio lo abbia scelto come prossimo direttore del museo - dichiara Lowry - Nei prossimi mesi, lavoreremo insieme per garantire una transizione fluida e di successo. Christophe è un curatore dotato e talentuoso e non vedo l’ora di vedere il museo evolversi e prosperare sotto la sua abile direzione».
La scelta di Cherix come successore di Lowry è stata approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione del MoMA. «La brillante leadership curatoriale di Christophe nell’arte moderna e contemporanea, la sua profonda intuizione e passione per la collezione del MoMA e la sua reputazione di stabile amministrazione si sono distinte come qualità indispensabili per affrontare il ruolo di prossimo direttore del museo», ha affermato Marie-Josée Kravis, presidente del cda. Cherix, nato in Svizzera, lavora al MoMA dal 2007, quando arrivò a New York dal Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, dove era stato curatore di stampe. Nel 2010 divenne curatore capo del dipartimento di stampe e libri illustrati del MoMA. Nel 2013, quando quel dipartimento si fuse con il dipartimento di disegni, è diventato curatore capo di «entrambi».
Durante questo periodo, Cherix ha organizzato al MoMA numerose mostre di successo di pubblico e critica, tra cui la retrospettiva di Ed Ruscha dell’anno scorso e la retrospettiva di Adrian Piper del 2018 (co-curata con Connie Butler e David Platzker). Ha inoltre co-curato mostre personali di Betye Saar (nel 2019, con Esther Adler), Marcel Broodthaers (nel 2016, con Manuel Borja-Villel), Yoko Ono (nel 2015, con Klaus Biesenbach) e Jasper Johns (nel 2014, con Ann Temkin).

Ed Ruscha

Adrian Piper

«Il MoMA è da tempo leader nell’accogliere nuove forme di espressione, amplificare le voci degli artisti di tutto il mondo e nel coinvolgimento del più vasto pubblico fisico e online - spiega Cherix - Mentre il museo si avvicina al suo centenario, la mia massima priorità è di supportare l’eccezionale team e garantire che la sua capacità unica del museo di navigare in un presente in continua evoluzione continui a prosperare». L’impronta del MoMA si è ampliata enormemente da quando Lowry ne ha preso il timone 30 anni fa. Dopo quattro anni dal suo incarico, il museo ha annunciato i piani di fusione con il PS1 Center for Contemporary Art di Long Island City, nel Queens, approfondendo i suoi legami con il mondo dell’arte contemporanea. Ha poi supervisionato un’importante espansione della sede del MoMA a Midtown su un terreno adiacente. Quel progetto, che ha richiesto al museo di trasferire la sua programmazione pubblica in una sede temporanea nel Queens mentre il suo campus veniva sventrato e ampliato. Il progetto è iniziato nel 2001 e si è concluso nel 2004, in coincidenza con il 75mo anniversario del museo. Pochi anni dopo la dirigenza del MoMA identifica un appezzamento di terreno accanto e un po’ di spazio liberatosi dalla chiusura dell’edificio adiacente, l’American Folk Art Museum, che il MoMA alla fine ha demolito. La successiva espansione nei piani inferiori di un nuovo grattacielo è costata 450 milioni di dollari e ha aggiunto altri circa 10mila metri quadrati di spazio al museo quando ha riaperto nell’autunno del 2019. Durante il mandato di Lowry, oltre agli spazi museali sono cresciute anche le casse del MoMA: il patrimonio del museo è passato da circa 200 milioni di dollari nel 1995 agli 1,7 miliardi di dollari oggi; nello stesso periodo il suo budget operativo annuale è più che raddoppiato, passando da circa 80 milioni di dollari a circa 190 milioni di dollari.

Una foto storica del MoMA

Uno dei primi progetti architettonici del MoMA

Il mandato di Lowry è stato segnato anche da tensioni e alcuni scandali, come le trattative contrattuali con i dipendenti sindacalizzati del museo, una delle quali ha portato i lavoratori a scioperare per diversi mesi nel 2000. Il presidente del cda del MoMA, Leon Black, predecessore di Kravis, era stato criticato per i suoi legami con Jeffrey Epstein. La nomina di Kravis come successore di Black aveva invece provocato alcune proteste per gli investimenti nel settore del petrolio e del gas riconducibili a lei.

Benjamin Sutton, 29 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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