«Calamita Cosmica» di Gino De Dominicis

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«Calamita Cosmica» di Gino De Dominicis

Ciac, fulcro umbro del contemporaneo

La collezione permanente del Centro di Foligno è composta da 38 opere di artisti come Galliani, Ceccobelli, Dynys, Nitsch. Per il 2025 iniziative sul rapporto tra arte e suono, sulle collezioni fotografiche locali e su Adami

Il Ciac-Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno è un centro d’eccellenza nella ricerca artistica contemporanea nazionale e internazionale, che intorno alle parole innovazione e ricerca organizza le proprie proposte culturali. Un progetto culturale e uno spazio (con due articolazioni) voluti e realizzati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, ente filantropico che annualmente garantisce la programmazione e la gestione degli spazi. I poli museali sono di proprietà del Comune di Foligno concessi in comodato gratuito alla Fondazione. Già la struttura museale rappresenta un preciso messaggio civile e intellettuale che, dal 2009, con la direzione artistica di Italo Tomassoni, si sintetizza nella volontà di costituire un punto di riferimento sulla scena artistica contemporanea. 

La collezione permanente, inaugurata nel 2019, è stata costruita grazie a donazioni e a un attento programma di acquisizioni, è composta da 38 opere di artisti quali Omar Galliani, Bruno Ceccobelli, Chiara Dynys, Hermann Nitsch, solo per citarne alcuni, e propone un originale modello di fruizione, dove ciascuna opera rappresenta un punto di partenza per una «narrazione critico-tematica aperta», spiegano dal museo. Il percorso è percepito dal visitatore in modo dinamico e libero, teso al dialogo e all’incontro. A esso si aggiunge, nell’ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, la monumentale «Calamita Cosmica» di Gino De Dominicis. Un’opera monumentale, imponente e visivamente di grande impatto: 24 metri di scheletro umano, anatomicamente perfetto, con il becco al posto naso, vezzo tipico di De Dominicis, occupano la totalità della chiesa, restituendo allo spettatore grande stupore, fascinazione e quel senso di mistero che, accompagnato a qualcosa di alchemico e ironico al contempo, ha sempre qualificato la sua opera e il suo agire. 

Fra le iniziative temporanee attualmente in corso è visitabile fino al prossimo 12 gennaio la personale di Claudio Verna intitolata «La profondità nella superficie», a cura di Italo Tomassoni. Classe 1937, originario di Guardiagrele (Chieti), Verna è stato fondatore e protagonista del movimento della Pittura Analitica. Rigore, luce e colore: in queste tre parole si può sintetizzare il percorso di una vita dedito a una pittura dove l’elemento emotivo rappresenta l’assioma della sua ricerca. 

In programma per il 2025 poi, progetti culturali sul rapporto tra suono e arte, e iniziative per valorizzare importanti patrimoni fotografici di istituzioni nazionali. Il prossimo anno, infine, il Ciac organizzerà una grande rassegna dedicata a Valerio Adami in collaborazione con l’omonimo Archivio.

Maria Letizia Paiato, 30 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Ciac, fulcro umbro del contemporaneo | Maria Letizia Paiato

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