Uno still dal video di Luca Vitone, «per l’eternità», 2013

© Francesco Cardarelli; cortesia dell’autore, Galerie Rolando Anselmi, Roma

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Uno still dal video di Luca Vitone, «per l’eternità», 2013

© Francesco Cardarelli; cortesia dell’autore, Galerie Rolando Anselmi, Roma

Con il profumo di rabarbaro Vitone ci ricorda di non dimenticare

Alla Fondazione La Rocca di Pescara è allestito un corpus di lavori dell’artista genovese sull’importanza della memoria personale e collettiva

«Stimolare riflessioni profonde sui temi cruciali della nostra epoca». Una proposizione che illustra perfettamente gli obiettivi culturali della Fondazione La Rocca di Pescara e che descrive parallelamente la progettualità e la poetica di Luca Vitone (Genova, 1964), dall’8 marzo al 30 maggio protagonista della mostra «per l’eternità. Premessa per una trilogia» a cura di Francesca Guerisoli, direttrice artistica della fondazione. Vitone, da sempre affine a pratiche di matrice concettuale e antropologica, con il proprio lavoro sollecita il pubblico a interrogativi che riguardano la natura e la cultura, la memoria personale e collettiva che, con coerenza e sin dagli esordi, traduce in opere dal carattere esperienziale o segni grafici di natura astratta, mappe, carte topografiche, itinerari. Indimenticabile, per chi era presente, la sua partecipazione nel 2013 al Padiglione Italia alla 55ma Biennale di Venezia, dove propose il toccante intervento «per l’eternità», una provocatoria scultura olfattiva creata con profumi di rabarbaro riproducenti l’odore dolciastro di amianto, essenze provenienti dalle nazioni di origine dei dirigenti di Eternit, con lo specifico obiettivo di far percepire in modo corporeo la tragedia legata all’inalazione del tossico materiale.

A Pescara è presentato per la prima volta in un unico progetto l’intero corpus di lavori nato da questa «scultura», basati sulla capacità dell’olfatto di accendere ricordi e generare rapporti di memoria in relazione al luogo e, in questo caso, in relazione al tema del potere. Potere economico con «per l’eternità» nel 2013, seguito da «Imperium» nel 2014 a rappresentare lo Stato, «A tale of forked tongues» nel 2017 quello dell’autorità militare. Ancora a Pescara ci sono collage fotografici, di cui un trittico realizzato per la fondazione «per l’eternità (Pescara)» e un’altra nuova opera «Stanze (Fondazione La Rocca)». Protagonista l’intenso profumo di rabarbaro che avvolgerà lo spazio espositivo, per ricordare ancora una volta la produzione della ditta Eternit di Casale Monferrato (Al) che, iniziata nel 1907 e cessata completamente solo nel 1986, è stata responsabile di una drammatica sequenza di patologie professionali e di un disastro ambientale ancora aperto. Con questa mostra Luca Vitone afferma la necessità di non dimenticare, di farsi scudo della memoria contro le silenti tragedie provocate da chi antepone il profitto alla morale.

Luca Vitone, «per l’eternità (Casale)», 2013. © Francesco Cardarelli; cortesia dell’autore, Galerie Rolando Anselmi, Roma

Maria Letizia Paiato, 09 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

Con il profumo di rabarbaro Vitone ci ricorda di non dimenticare | Maria Letizia Paiato

Con il profumo di rabarbaro Vitone ci ricorda di non dimenticare | Maria Letizia Paiato