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Riccardo Deni
Leggi i suoi articoliL'invito è chiaro, ma meno semplice di quel che appare: «Immaginate una copia di un'opera a vostra scelta tra quelle delle collezioni del Musée du Louvre». Poi, dall'idea, passare alla creazione di una "copia originale". Una reinterpretazione, in altre parole. Questa la richiesta che Donatien Grau, consulente per i progetti contemporanei del Museo del Louvre, e Chiara Parisi, direttrice del Centre Pompidou-Metz, hanno rivolto a una selezione di circa cento artisti. Questi si sono così messi a confronto con i giganti conservati nel museo parigino e hanno realizzato dei dipinti che li celebrassero, e che dal 14 giugno 2025 al 2 febbraio 2026 saranno in mostra al Centre Pompidou-Metz.
Per quanto risulti singolare la scelta di dedicare un'esposizione all'arte della copia, a ben guardare il filone non è privo di una certa tradizione. Del resto la copia era già fondamentale nella tradizione classica. Copiare le opere dei grandi artisti era, ed è, uno strumento per apprendere i canoni, le tecniche e le storie. Assorbire metodi, soluzioni e vezzi attraverso la riproduzione può stimolare a sua volta lo spirito creativo, oltre ovviamente a migliorare la competenza pratica di ogni autore.
Possiamo solo immaginare, allora, il ruolo che il Museo del Louvre e le sue collezioni hanno potuto svolgere nella storia della copia, con i secoli d'arte e sapienza che sono conservati tra le sue mura. Il Louvre, «un enorme libro in cui impariamo a leggere», diceva Paul Cézanne, riferendosi all'ultimo museo ad avere un ufficio dei copisti, aperto già al momento della sua nasciata, nel 1793. Tanto che in occasione del suo bicentenario aveva già organizzato una mostra dedicata al genere. Si intitolava «Copier-Créer» e metteva in luce ruolo e risvolti della copia d'artista.
Oggi tra gli ospiti invitati a compiere questo atto di decodificazione, indagine e comprensione, giocando con forme antiche e nuove, figurano pittori, disegnatori, scultori, videoartisti, designer e scrittori. Tutti chiamati a proporre diversi modi di copiare e diverse concezioni della copia, in una tensione tra originalità e duplicazione che promette riletture e letture inedite di grandi capolavori della storia dell'arte.

