Anna Saba Didonato
Leggi i suoi articoliFino al 31 dicembre il Marca dedica ad Alberto Biasi (Padova, 1937) la mostra dal titolo «Una nuova ottica 1959/2015. Start Up & Environment» (catalogo bilingue Silvana Editoriale).
Attraverso una sessantina di opere è ripercorsa la produzione dell’artista veneto, cofondatore del Gruppo N, («laboratorio» del linguaggio cinetico e programmativo) includendo oltre a quelle più riconoscibili, e che lo hanno reso famoso, una ventina tra opere iniziali, e meno note, e ambienti realizzati tra gli anni Sessanta e Settanta, che mettono in luce una sorta di «Biasi segreto».
Sono opere in cui, spiega il curatore Marco Meneguzzo, «una certa vena dadaista e ludica prende il sopravvento sulle ricerche più propriamente ottico-dinamiche», come si può vedere nella ricostruzione della «Mostra chiusa. Nessuno è invitato a intervenire» o della «Mostra del pane», entrambe del 1961.
Accanto a queste, è possibile ammirare una quarantina di opere più note, come le «torsioni» in lamelle di pvc (nella foto, «Dinamica ellittica», 1966) o gli «ottico-dinamici» a sovrapposizione di pattern, datate dal 1961 a oggi. Invece la ricostruzione di ambienti come «Light Prisms» del 1962-67, «Orizzontale ellebi» del 1967 ed «Eco» del ’74 danno uno spaccato dell’arte ambientale italiana.
Altri articoli dell'autore
«Dobbiamo produrre mostre da esportazione»: è l’obiettivo di Eva degl’Innocenti, direttrice del Museo Nazionale Archeologico di Taranto