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La sede di Design Shanghai 2026, lo Shanghai Exhibition Centre

Courtesy of Design Shanghai

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La sede di Design Shanghai 2026, lo Shanghai Exhibition Centre

Courtesy of Design Shanghai

Design Shanghai 2026: il ritorno alle origini come atto progettuale

Tra natura, materia e nuove geografie culturali, la fiera asiatica ridefinisce il design come pratica vitale e piattaforma globale di sperimentazione

Margherita Panaciciu

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Design Shanghai 2026 si prepara a segnare un momento chiave nella storia della fiera, presentando la sua tredicesima edizione come la più ambiziosa mai realizzata. Dal 19 al 22 marzo, il principale evento internazionale di design in Asia tornerà allo Shanghai Exhibition Centre, luogo simbolico che ne ha visto il debutto nel 2014 e che continua a occupare un posto speciale nell’immaginario di brand, designer e pubblico. Dopo sei anni, il ritorno in questa sede storica riafferma le radici della manifestazione e ne rinnova la visione.

Al centro dell’edizione 2026 vi è una riflessione profonda sul ruolo della natura nel futuro del design intesa come sistema vitale con cui il progetto è chiamato a dialogare in modo responsabile e sensibile. Design Shanghai propone così un’idea di design capace di migliorare la qualità della vita, rispondere a bisogni reali e costruire un equilibrio più armonioso tra persone, ambiente e tecnologia. Un approccio che riflette la maturità raggiunta dalla manifestazione, forte del successo dell’edizione 2025, che ha accolto oltre 76mila visitatori. Il percorso espositivo si articola in quattro settori principali – Furniture & Lighting, Kitchen, Bathroom & Systems Design, New Materials & Applications e Living & Lifestyle – offrendo una panoramica completa sulle nuove traiettorie dell’abitare contemporaneo. Oltre 500 brand provenienti da più di 20 Paesi e Regioni danno vita a un evento trasversale e multidisciplinare, in cui innovazione, artigianato e ricerca sui materiali si intrecciano in un dialogo continuo tra Oriente e Occidente.

 

Roche Bobois sarà presente a Design Shanghai 2026. Courtesy of Design Shangai

Tra i protagonisti internazionali figurano marchi come Roche Bobois, con i suoi classici del design contemporaneo francese, Lasvit e le sue iconiche installazioni luminose in vetro, VIPP, Waldmann e Reflections Copenhagen, interpreti di un’estetica europea raffinata e senza tempo. Accanto a questi, il design cinese si afferma con una voce sempre più definita attraverso brand come SHANG XIA, FNJI, PUSU, LEEDARSON e PAST TO NOW, che raccontano un nuovo linguaggio progettuale fondato su materiali, tecnologia e identità culturale. Ne emerge una narrazione condivisa, in cui la precisione tecnologica orientale incontra la tradizione artigianale occidentale, generando nuove forme di espressione e storytelling.

Le mostre speciali rappresentano il cuore sperimentale della fiera e ne amplificano la dimensione culturale. TALENTS, curata dal designer Frank Chou, giunge alla sua sesta edizione e invita dieci giovani progettisti under 35 a riflettere sul tema «About Time», esplorando il tempo come dimensione progettuale, emotiva e sociale. Il programma continua a distinguersi per il suo sistema di mentorship e per il TALENTS AWARD, che valorizza i nuovi talenti nelle categorie business, arte e ricerca concettuale.

Made in JDZ, a cura di Ryan Ran, torna a esplorare il ruolo del craft contemporaneo attraverso il tema «Craft on the Stage», mettendo in scena l’evoluzione di Jingdezhen da capitale della porcellana a polo dinamico della giovane cultura artigianale cinese. Ceramica, metallo e lacca dialogano con moda e design, mostrando come l’artigianato possa uscire dai confini tradizionali per entrare nella vita quotidiana. Beyond Craft approfondisce il valore contemporaneo delle tecniche artigianali asiatiche, presentando opere che spaziano dalla gioielleria all’arredo, fino a componenti di precisione e dispositivi ottici. Tecniche come la tessitura Nishijin-ori, la laccatura, l’incisione del vetro e l’intarsio metallico vengono reinterpretate in chiave attuale, testimoniando una continuità viva tra passato e futuro. Collectible Design & Art completa il panorama con una selezione curata di opere e progetti in edizione limitata, favorendo il dialogo tra arte, design e mercato attraverso collaborazioni con gallerie e creativi internazionali. La dimensione della ricerca sui materiali è affidata ancora una volta a Materials First, il laboratorio interattivo curato da Chris Lefteri, che invita i visitatori a sperimentare nuove percezioni visive e tattili attraverso filtri cromatici, superfici e texture, rivelando le infinite possibilità di evoluzione e reinvenzione della materia.

Veniamo al programma culturale: quest’anno è rafforzato da due importanti appuntamenti conferenziali. Il KOHLER · Design Shanghai Global Design Conference 2026, intitolato «Beyond Sustainability: Designing with Nature», indaga ciò che va oltre la sostenibilità, esplorando come il design possa convivere con la natura, trasformarsi in essa e infine ritornarvi. La CMF Conference, invece, si concentra sul tema «VITALITY», proponendo il design come strumento capace di generare energia, fiducia e benessere nella vita quotidiana attraverso colore, materiali e finiture. A completare l’esperienza, Design in the City estende la fiera oltre i confini del centro espositivo, trasformando Shanghai in un palcoscenico diffuso del design dal 5 al 22 marzo, quindi già 2 settimane prima di Design Shangai. Oltre 100 location creative ospitano installazioni, mostre, workshop e talk, creando un dialogo diretto tra la comunità internazionale del design e il tessuto culturale della città. Ambasciatori locali e una City Design Guide accompagnano il pubblico alla scoperta dei luoghi più significativi del panorama creativo urbano. Con il suo ritorno alle origini e una visione rinnovata, Design Shanghai si propone insomma di ribadire il ruolo del design come forza vitale capace di generare bellezza, consapevolezza e trasformazione. Non ci resta che aspettare l'inizio della primavera...

Margherita Panaciciu, 18 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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