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Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma

Photo: Dsl Studio

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Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma

Photo: Dsl Studio

Dolce&Gabbana, dal cuore alle mani

Tre nuovi temi e un allestimento site specific nella cornice neoclassica di Palazzo delle Esposizioni per la tappa romana della mostra dedicata alle creazioni del celebre duo di stilisti

«Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» inaugura a Roma il 14 maggio, a Palazzo delle Esposizioni, e rimane aperta fino al 13 agosto prima di volare verso gli Stati Uniti. Dopo il debutto trionfale al Palazzo Reale di Milano, con un’affluenza record, seguito dall’allestimento al Grand Palais di Parigi, il mondo multiforme degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana arriva nella capitale con un progetto su misura. Tre sale e tre temi nuovi, Sardegna, Anatomia sartoriale e Cinema; un allestimento site specific, studiato per la cornice del Palazzo delle Esposizioni, opera neoclassica dell’architetto Pio Piacentini; infine, un abito dedicato alla capitale che ruota in cima a una cupola di modelli handmade, allestita nel cortile centrale. Queste le novità principali della mostra romana, nata con il supporto del Comune di Roma. 

A margine di un incontro con le Accademie di Moda, che si è tenuto lo scorso marzo alla Nuvola dell’Eur, Domenico Dolce aveva confessato di aver avuto un certo timore nell’affrontare l’organizzazione della mostra nella capitale. «Roma, luogo di eterna bellezza, capitale d'Italia, capitale di un Impero, sembrava impossibile, dichiarava lo stilista alla stampa. Ringrazio l’assessore Onorato che ci ha fatto girare la città e, alla fine, abbiamo scelto il Palazzo delle Esposizioni». Dolce aveva concluso promettendo novità rispetto agli allestimenti di Milano e Parigi: «La mostra sarà diversa da Palazzo Reale e dal Grand Palais parigino; abbiamo aggiunto un'altra sala dedicata all'Anatomia sartoriale, per capire come è fatto, come è strutturato un abito». La maison ha una storia che risale agli anni Ottanta, ma, dopo un lungo periodo nel prêt-à-porter di lusso, è approdata nel 2012 all’Alta moda; e su questo ultimo periodo di storia è incentrata «Dal cuore alle mani».

All’ingresso del Palazzo, nello scenografico cortile centrale, è allestito lo spazio «Handmade»: un tripudio di abiti dalle caratteristiche uniche, accomunati dalla sartorialità «fatta a mano», come nello stile Dolce&Gabbana. Fra gli altri, i modelli lavorati all’uncinetto seguendo i dettami delle anziane donne pugliesi, una cappa ispirata a Napoli e a San Gregorio Armeno, l’abito azzurro con rose dipinte a mano, creato per Kitty Spencer, nipote di Lady Diana; e, in cima, campeggia un modello realizzato dagli stilisti appositamente per la versione capitolina della mostra, con il Colosseo dipinto sulla gonna. Il percorso prosegue con un vero viaggio nell’immaginario di Dolce&Gabbana e, in modo parallelo, con uno sconfinato omaggio alla Penisola in tutte le sue peculiarità. Basta dare un’occhiata ai nomi delle sale: «L’Arte e la Maestria del vetro», dove gli abiti lavorati a mano si rispecchiano nelle volute e nei colori dei lampadari dello storico marchio veneziano Barovier & Toso; «Il Gattopardo», e si entra nel mondo ottocentesco del capolavoro di Luchino Visconti, con l’abito di Angelica rivisitato dagli stilisti; «Le Tradizioni siciliane» è un tripudio di colori, carretti siciliani, mattonelle a parete disegnate da sapienti artigiani; «Il Barocco bianco» introduce il rapporto della maison con il sacro, con modelli ispirati alle chiese siciliane barocche decorate dallo scultore Giacomo Serpotta (Palermo, 1656-1732), un rapporto, quello con il sacro, espresso con più forza nella sala «La Devozione», dove invece a dominare è il nero, l’oro dei ricami e il cuore trafitto, una delle icone del marchio. Si prosegue con l’abito-simbolo della mostra, nella sala «Nel cuore di Milano» che prende spunto da un episodio dei primi tempi: pare che Domenico Dolce, approdato a Milano dalla Sicilia, si rivolgesse alla Madonnina del Duomo nelle sue preghiere, chiedendo di non tornare in Sicilia se non dopo aver realizzato qualcosa di grande. Nella sala «L’Opera», trovano spazio abiti ricamati, velluti, rose applicate a mano, in una messe di preziose forme e colori ispirati al mondo della lirica. In «La Sartoria, Ornamenti e Volumi» sono allestiti veri angoli viventi di sartoria, con attrezzature da lavoro, ricami, fili, busti, inseriti in un’atmosfera retrò; e con un occhio alla bottega da sarto del papà di Domenico. «Vestire l’Architettura e la Pittura» è un sontuoso omaggio alle opere dei grandi dell’arte italiana; intessuti sugli abiti, si riconoscono i principali quadri del Rinascimento, dalla «Madonna Sistina» di Raffaello al «San Giovanni Battista» di Leonardo. «Le divinità in sogno» è una sala dove gli abiti sono disposti, da un lato, sulla scalinata di un immaginario Tempio della Concordia di Agrigento, dall’altro, al centro di un mosaico dorato (realizzato dall’azienda Orsoni Venezia 1888); nel primo scenario, si tratta di creazioni ispirate alla Grecia classica, nel secondo, al mondo Bizantino

Infine, i tre temi specifici della mostra di Roma. In «Anatomia sartoriale», due ambienti in penombra, popolati da manichini femminili e maschili, ripercorrono il senso del modellare il corpo, che prende le mosse dai corsetti antichi e dalle guêpière degli anni Cinquanta, indumenti molto amati e studiati da Dolce&Gabbana. Per la sezione «Cinema», una piccola sala di proiezione accoglie alcune immagini del film «Devotion», diretto dal regista Giuseppe Tornatore nel 2020, con le musiche di Ennio Morricone, nel quale si racconta il mondo dei due stilisti inserito nella cultura e l’immaginario della Sicilia. Per ultima, la folgorazione di Domenico e Stefano, quella per la magia, i misteri e i materiali antichi della Sardegna. In «Arte Sarda», un piccolo ambiente, simile a una vera grotta contiene i modelli della collezione 2024 ispirati all’altra grande isola.

La mostra accoglie oltre duecento creazioni uniche di Dolce&Gabbana; curata da Florence Müller con le scenografie di Agence Galuchat, è promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio di Roma Capitale, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con International Management Group (Img).

Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma. Photo: Dsl Studio

Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma. Photo: Dsl Studio

Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma. Photo: Dsl Studio

Una veduta della mostra «Dal cuore alle mani. Dolce&Gabbana» a Palazzo delle Esposizioni di Roma. Photo: Dsl Studio

Letizia Riccio, 15 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

Dolce&Gabbana, dal cuore alle mani | Letizia Riccio

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