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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliLa quinta campagna di scavi dell’Università di Catania a Tell Muhammad, antico insediamento situato in una posizione strategica lungo la valle del Tigri, tra Babilonia ed Eshnunna, ha fruttato nuove scoperte. La missione, durata due mesi, ha fatto riemergere un distretto produttivo dell’epoca di Hammurabi, fornendo nuove informazioni sulla vita quotidiana e sulle tecniche artigianali degli abitanti della Mesopotamia.
L’équipe, coordinata da Nicola Laneri, ha rintracciato edifici addossati alla cinta muraria e alla porta della città, spazi dedicati ad attività artigianali e alimentari. È stata effettuata la scoperta di una fucina perfettamente conservata, con forni e fornelli in terracotta e tracce di quella che potrebbe essere una canna fumaria.
Tra i reperti più pregiati spicca un crogiolo in terracotta quasi intatto, ancora contenente residui di fusione: un ritrovamento raro in ambiente mesopotamico, che dimostra l’alto livello tecnologico raggiunto da quella civiltà. Queste evidenze si aggiungono alle scoperte delle precedenti missioni, tra cui due grandi fornaci ceramiche, delineando un paesaggio urbano vivace, specializzato e molto articolato.
Oltre agli spazi produttivi, un ulteriore elemento d’interesse è costituito dalle numerose sepolture rinvenute sotto i pavimenti degli edifici. Infanti, adolescenti e adulti riposavano in un contesto di attività quotidiana, e testimoniano ora un rapporto profondamente integrato tra vita e morte.
Le tombe, diverse per fogge e ritualità, comprendono individui avvolti in stuoie sigillate, adulti in posizione fetale e una sepoltura monumentale con volta realizzata in mattoni crudi, legata a pratiche cultuali e a libagioni. Questi resti costituiscono una conferma di quanto raccontato dai testi mesopotamici sul kispum, il ricordo rituale degli antenati.
Le ricerche, sostenute dal Maeci (il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) in collaborazione con lo Sbah iracheno (State Board of Antiquities and Heritage, l’Agenzia statale per le antichità e il patrimonio culturale), offrono oggi una ricostruzione sempre più ricca della società mesopotamica al tempo di Hammurabi.
I dati raccolti alimenteranno anche il futuro percorso espositivo del parco archeologico di Tell Muhammad e Tell Harmal nell’ambito del progetto ArtourBagh, dedicato alla valorizzazione storica del territorio. Parallelamente, le analisi condotte dal team di Unict, Cnr e Sapienza a Eshnunna stanno contribuendo a fare luce sulla storia dell’antico Oriente.
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