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Carlino Corezzi
Leggi i suoi articoliSotheby’s ha annunciato la nomina di Evelyn Lin a nuovo presidente della divisione Arte Moderna e Contemporanea per l’Asia. La storica dell’arte e manager culturale, con oltre venticinque anni di esperienza nel plasmare il panorama artistico del continente, entrerà ufficialmente in carica il prossimo 3 novembre a Hong Kong, prima di volare a New York per partecipare alle aste inaugurali nella nuova sede globale della maison, ospitata nell’iconico edificio Breuer. Il ritorno di Lin in Sotheby’s è più di una semplice nomina: segna un passaggio strategico in un momento di rinnovato fermento per il mercato dell’arte asiatica. Dopo aver mosso i primi passi proprio all’interno della casa d’aste nel 1998, Lin fu protagonista nel 2004 della fondazione del Dipartimento di Arte Contemporanea Cinese, contribuendo a proiettare l’Asia nel circuito internazionale dell’arte contemporanea. Negli anni successivi ha ricoperto ruoli apicali in Christie’s, dove è stata vicepresidente e co-responsabile del dipartimento Arte del XX/XXI secolo, e alla Pace Gallery, dove ha operato come presidente per la Greater China, promuovendo attivamente artisti e mostre in tutta la regione.
Nel corso della sua carriera, Evelyn Lin ha legato il suo nome ad alcuni dei momenti più significativi del mercato asiatico, a partire dalla celebre vendita, nel 2013, dell’opera «The Last Supper» di Zeng Fanzhi, aggiudicata per 23 milioni di dollari, un record per un’opera contemporanea asiatica all’epoca. Lin è stata anche tra le prime a inserire movimenti internazionali come Gutai e Dansaekhwa nelle aste asiatiche, aprendo la strada a una visione più inclusiva e articolata della modernità artistica. Sotto la sua guida, numerosi artisti hanno raggiunto nuove vette di mercato: da Sanyu a Kim Whanki, da Yayoi Kusama a Zhang Xiaogang. Sua anche l’intuizione di portare per la prima volta in Asia le opere di Jean-Michel Basquiat e Gerhard Richter, consolidando un dialogo tra culture visive che oggi appare sempre più necessario.
L’arrivo di Lin coincide con un momento di slancio per Sotheby’s in Asia. A un anno dall’apertura della Maison Sotheby’s presso il Landmark Chater, nel cuore di Hong Kong, la casa d’aste ha registrato una crescita costante sia in termini di pubblico che di vendite. Le più recenti mostre tematiche, «Corpus» ed «Eros/Thanatos», hanno proposto accostamenti inediti tra opere di epoche e origini differenti, attirando un pubblico trasversale e registrando un aumento del 35% di visitatori rispetto alla precedente edizione. Contestualmente, le vendite private e al dettaglio hanno visto una crescita media del 10% mese su mese, con le belle arti a rappresentare il 70% del totale.
Il team che Lin andrà a guidare è tra i più apprezzati del settore, composto da figure di lunga esperienza come Masumi Shinohara, Nicolas Chow, Wendy Lin, Jen Hua e Jasmine Prasetio. Proprio Wendy Lin, presidente di Sotheby’s Asia, ha accolto la nuova nomina con entusiasmo: «Siamo felici di dare il bentornato a Evelyn. La sua visione e la sua capacità di creare relazioni autentiche con artisti e collezionisti hanno segnato profondamente il mercato. Svolgerà un ruolo cruciale nella nostra crescita continua nella regione». A fare eco, Nicolas Chow, anche lui presidente di Sotheby’s Asia, ha sottolineato come l’arrivo di Lin rafforzi una fase di grande dinamismo: «Alla luce dell’enorme risposta del pubblico alle nostre mostre tematiche, l’esperienza di Evelyn potenzierà ulteriormente l’impatto culturale e commerciale della nostra programmazione».
Anche Alex Branczik, presidente di Arte Moderna e Contemporanea per EMEA e Asia, ha espresso entusiasmo per la nuova collaborazione: «Evelyn e io abbiamo formato un ottimo team per anni. Ritrovarla in questa nuova fase è motivo di grande soddisfazione. La sua leadership sarà fondamentale per far crescere ancora il mercato asiatico». Da parte sua, Evelyn Lin ha commentato con emozione il suo ritorno in azienda: «Tornare da Sotheby’s è come tornare a casa. Gli anni trascorsi nel mercato primario mi hanno fornito nuove prospettive sul modo in cui oggi artisti e collezionisti si relazionano con l’arte. Non vedo l’ora di portare questo bagaglio nel mio lavoro e contribuire allo sviluppo di una nuova fase per il mercato in Asia».
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