Ayla Jean Yackley
Leggi i suoi articoliLa facciata marmorea della Biblioteca di Celso, risalente a 1.900 anni fa, scintilla sotto i riflettori, attirando migliaia di visitatori che in Turchia, tutte le sere in quest’estate ormai agli sgoccioli, si aggirano per il sito di Efeso, una delle città antiche meglio conservate al mondo, fondata nel X secolo a.C. e oggi Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Sette città classiche (tra cui Hierapolis, Aspendos e Patara) un castello medievale e un museo archeologico sulle coste turche dell’ Egeo e del Mediterraneo sono ora aperti dopo il tramonto, in quello che il ministro turco della Cultura e del Turismo Mehmet Nuri Ersoy ha definito un «progetto pilota», offrendo una nuova prospettiva sui tesori storici del Paese e una tregua dalle recenti temperature estreme. Il turismo notturno attirerà le persone lontano dal «bordo piscina degli hotel all-inclusive» e darà impulso a una miriade di imprese turche che fanno affidamento sui dollari dei turisti.
Il Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia ha dichiarato al nostro giornale che a luglio più di 157mila visitatori hanno visitato Efeso di sera, contribuendo a renderla la principale attrazione turistica del Paese nel 2024, A oggi, un totale di 1,4 milioni di persone si sono recate nel sito. L’estensione dell’orario di visita«permette di far conoscere il ricco patrimonio culturale del nostro Paese a un pubblico più vasto, si legge nella nota del Ministero, diversificando al contempo l’esperienza dei visitatori. Gli ospiti locali e stranieri hanno l'opportunità di visitare più rovine la sera, con più agio, lontano dal caldo diurno, soprattutto durante l’estate».
Le ondate di calore stanno costringendo le destinazioni turistiche di tutto il Mediterraneo a escogitare nuovi meccanismi di gestione. Nei pressi di Efeso, le temperature hanno superato i record a giugno, superando in alcuni giorni i 40ºC e rendendo le passeggiate tra le sue rovine gravose, se non addirittura pericolose.
L’archeologia è la chiave del turismo turco
Con migliaia di chilometri di costa e un’archeologia che abbraccia più di diecimila anni, il settore turistico è una pietra miliare dell’economia turca: vale 1.000 miliardi di dollari, contribuendo direttamente e indirettamente a più del 10% del prodotto interno lordo del Paese e a circa due milioni di posti di lavoro. Ersoy ha dichiarato che la Turchia punta ad attrarre quest’anno 60 milioni di turisti stranieri, superando il record del 2023 di 56,7 milioni. Ma l’impennata del turismo sta anche mettendo a dura prova i monumenti turchi, che comprendono 15 siti inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell'Unesco e decine di altri in fase di studio.
Considerare i siti storici come un mezzo per fare soldi rende più difficile il lavoro di conservazione e provoca la domanda: «Stiamo proteggendo la storia o la stiamo mercificando?», si chiede Özgün Özçakır, presidente dell’Associazione degli specialisti della conservazione e del restauro, un’organizzazione non governativa i cui esperti forniscono consulenze sulle politiche del patrimonio. «Visitare un luogo come Efeso di notte, afferma, permette alle persone di vederlo in un ambiente diverso, veramente bello, il che contribuisce a creare un senso di appartenenza; al contempo, però, aumenterà il numero di persone che eserciteranno una pressione su un sito che potrebbe non avere la capacità di sopportarla». Il Ministero della Cultura e del Turismo ha dichiarato che distribuire i visitatori in più ore del giorno «rende il turismo sostenibile» e ha parlato di una «interazione reciproca» con la storia che «aumenta l'attrattiva della Turchia nel turismo... e contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale del nostro Paese». Per garantire «un impatto minimo sugli edifici storici», il Ministero ha dichiarato che nelle sedi sono stati installati sistemi di illuminazione a led a temperatura controllata che emettono meno luce ultravioletta e infrarossa. È stato inoltre «aumentato il numero di personale di sicurezza notturno nei siti per la sicurezza dei visitatori e per proteggere i manufatti storici».
A giugno alcuni organi di stampa hanno riferito che turisti turchi avevano protestato intonando canzoni patriottiche perché la Biblioteca di Celso era stata transennata per consentire ai passeggeri di una compagnia di crociere di lusso di gustare una cena privata sotto l’imponente facciata di uno dei più grandi centri di conoscenza dell'Impero romano. Bahattin Yücel, ex ministro del Turismo, teme che «la museologia notturna si svolga in un ambiente disordinato, dove non è chiaro chi entra e chi esce... Noi siamo i custodi che proteggono questo patrimonio per le generazioni future, e se la domanda è: “Siamo abbastanza sensibili a questo?” la risposta purtroppo è: “No, non lo siamo”».
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