Guglielmo Gigliotti
Leggi i suoi articoliFabio Tagliaferri è il nuovo presidente e amministratore delegato di Ales spa. Prende il posto di Mario De Simoni, 68 anni, giunto alla pensione dopo otto anni alla guida della società di servizi in house del Ministero della Cultura (MiC), che ne detiene il 100% del pacchetto azionario. Ales (Arte lavoro e servizi) gestisce musei, aree archeologiche, servizi al pubblico, restauri, edifici storici, biblioteche, parchi. Fiore all’occhiello sono le Scuderie del Quirinale a Roma. Ma Ales svolge mansioni per il MiC anche sul versante tecnico, amministrativo, contrattualistico e giuridico, nonché nei progetti di digitalizzazione e di organizzazione generale del lavoro. Questo significa che da 15 anni Ales lavora come uno dei motori del MiC.
Tagliaferri, 49 anni, di Frosinone, è coordinatore di Fratelli d’Italia per il capoluogo ciociaro. Laureato in Economia e Commercio, è dal 1998 consigliere comunale di Frosinone, dal 2012 assessore ai Lavori pubblici, dal 2017 vicesindaco. È anche volontario della Croce rossa italiana e dell’Unitalsi. Un anno fa stava per entrare nella compagine di assessori del neopresidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ma dovette fare un passo indietro per questioni di equilibri di maggioranza. Ora è arrivato il suo turno. Non è un esperto di arte e cultura, ma sicuramente di management e gestione amministrativa della cosa pubblica.
La politica culturale sarà probabilmente delegata ad altri, come nel caso delle Scuderie del Quirinale, dove rimarrà in carica quale direttore generale, a titolo gratuito, proprio Mario De Simoni. Le Scuderie sono un po’ una sua creatura, avendole gestite sin dal 2003, quando sia lui che il grande spazio espositivo di fronte al Palazzo del Quirinale erano parte dell’Azienda Speciale Palaexpo. Nel 2016, De Simoni, passando ad Ales, aveva portato con sé anche le Scuderie e la relativa gestione del programma espositivo, segnato sempre da mostre d’alto livello storico e qualitativo, con monografiche, tra gli altri, su Picasso, Raffaello, Hiroshige, Leonardo, ma anche su Ovidio, Pompei e Santorini, il Barocco genovese, sull’«Arte liberata 1937-1947», e, appena chiusa, su Italo Calvino e il suo rapporto con l’arte.
Quale presidente del Consiglio di amministrazione di Ales (costituito anche dai consiglieri Silvia Ciucciovino e Margherita Interlandi), Tagliaferri sarà al vertice di una grande struttura polivalente, con duemila dipendenti, di cui la metà a tempo indeterminato: storici dell’arte, archeologi, custodi, giardinieri, economisti, avvocati, informatici, archivisti, ingegneri. Un esercito al servizio della qualificazione dell’offerta culturale pubblica.
Ales è presente in 54 realtà museali distribuite in 13 regioni, e opera nei maggiori parchi archeologici dotati di autonomia speciale, fra i quali il Parco Archeologico di Pompei (importante il supporto di Ales al «Progetto Grande Pompei» del 2014) e il Parco Archeologico del Colosseo, oltre alle Gallerie degli Uffizi, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta, i Musei Reali di Torino. Ales inoltre è operativa anche in biblioteche e archivi, in tutto 45 istituti distribuiti sul territorio nazionale, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli a quella di Potenza, fino agli Archivi di Stato di Napoli, Roma e Venezia. Si occupa di servizi di accoglienza agli utenti e di distribuzione al pubblico del materiale librario e archivistico, oltre che di resa funzionale della gestione dei depositi. Un altro fronte è la manutenzione e il decoro di grandi giardini e parchi archeologici, da quello di Ostia Antica a quello di Paestum.
Altri numeri: in 213 uffici del MiC sparsi in 57 città e 17 regioni, missione di Ales è rafforzare la capacità tecnico amministrativa, dall’accelerazione delle capacità di spesa alla rendicontazione dei lavori nell’ambito dei progetti per il Pnrr-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Non solo: dal 2016 Ales promuove anche l’ArtBonus, il progetto di mecenatismo a favore del patrimonio culturale pubblico nazionale, che comporta un credito d’imposta al suo donatore pari al 65% dell’importo erogato. La forza di Ales è anche la sua natura giuridica: è una società di diritto privato, ovvero esentata da regole procedurali che rallentano sovente l’operato degli enti pubblici.
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