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Stefano Luppi
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L’edizione numero trenta dell’ormai storico «Restauro - Salone Internazionale dei beni culturali e ambientali» si apre il 14 maggio nei padiglioni fieristici di Ferrara Expo con una serie di incontri che ben documentano la miriade di iniziate poi sviluppate anche nel corso delle due giornate seguenti, dedicate all’esplorazione di un settore in continua evoluzione tecnica, culturale e progettuale.
Si parte con gli «Stati generali del restauro: il restauro tra memoria e transizione» al quale partecipano Alessandro Ippoliti, prorettore dell’Università di Ferrara e membro della Commissione permanente per la tutela dei monumenti storici e artistici della Santa Sede, Carla Di Francesco, ex dirigente del MiC e presidente Fai Emilia Romagna, Alessandro Bozzetti, presidente Assorestauro, i docenti universitari Marcello Balzani, Renata Picone, Roberto Di Giulio, Simone Quilici, direttore del Parco dell’Appia Antica per poi proseguire con iniziative quali «Il sistema promozionale italiano del restauro e le progettualità internazionali sviluppate in passato», «La documentazione digitale del patrimonio archeologico attraverso il rilievo 3D e la modellazione HBIM: il Colosseo», «La Fabbrica di San Pietro: lavori in preparazione del Giubileo tra tradizione e innovazione», «Il contributo delle Accademie di Belle Arti alla tutela e trasmissione dell’eredità culturale».
Tematiche quali la diagnostica, l’impiantistica, la digitalizzazione, la sicurezza, la pulitura, il ripristino delle superfici di beni mobili e immobili, il restauro specialistico e la gestione sostenibile degli interventi di riqualificazione sono affrontate, oltre che nelle tavole rotonde, anche attraverso esposizioni di materiali e documentazione tecnica che permettono di fare il punto sul settore a livello internazionale.
Dal 14 al 16 maggio un parterre di un centinaio di espositori trasforma i padiglioni espositivi in un hub del restauro e della valorizzazione culturale. «Trent’anni di Restauro, spiega Andrea Moretti, presidente di Ferrara Expo, rappresentano non solo una ricorrenza simbolica, ma la testimonianza di un percorso solido e condiviso nel mondo della conservazione e valorizzazione del patrimonio. L’edizione di quest’anno si propone come momento cardine per riflettere sui cambiamenti in atto e promuovere una visione integrata tra memoria storica e innovazione operativa».
Il Salone 2025 si avvale della partnership del Ministero della Cultura che cura un programma di 50 appuntamenti, e di numerosi altri enti: Ministero degli Affari Esteri che accoglie le delegazioni provenienti da Albania, Arabia Saudita, Bulgaria, Cina, Cipro, Cuba, Francia, Grecia, Iran, Kosovo, Kuwait, Libano, Libia, Siria, Stati Uniti, Turchia, Ucraina, Uzbekistan, agenzie Ice ed Enea, Assorestauro - Associazione italiana per il restauro architettonico, artistico, urbano, Agenzia Regionale per la Ricostruzione dell’Emilia-Romagna, Università di Bologna, Università di Ferrara, Iuav di Venezia, Padova e Napoli, Formedil - Ente unico nazionale per la formazione e la sicurezza in edilizia. Prosegue inoltre la collaborazione con Intesa Sanpaolo che presenta gli esiti di alcuni interventi di restauro realizzati nell’ambito di «Restituzioni», iniziativa di salvaguardia delle opere del patrimonio nazionale. Il programma è disponibile sul sito salonedelrestauro.com.
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