Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliLa storia della Fondazione Genti d’Abruzzo Onlus corrisponde a quella dell’omonimo Museo, la cui prima raccolta risale al 1973. Nel 1982 nasce il Museo delle Genti d’Abruzzo e nel 1998 l’attuale Fondazione, che da allora si occupa della valorizzazione, tutela e conservazione del patrimonio del museo e della divulgazione e comunicazione della cultura materiale e immateriale dell’uomo. All’interno sono custoditi reperti archeologici ed etnografici, organizzati secondo un moderno percorso che guida il visitatore in un’esperienza coinvolgente. Il Museo è infatti considerato, nel panorama nazionale, fra le strutture più innovative in ambito demo-antropologico, grazie alla presenza di fedeli ricostruzioni d’ambiente e allestimenti dalle atmosfere credibili ed emotivamente coinvolgenti.
Il Museo offre un’opportunità unica di conoscenza che spazia dalla comparsa dell’uomo in Abruzzo agli anni Cinquanta del Novecento. Lungo le due sezioni del percorso, archeologica ed etnografica, manufatti e reperti testimoniano le più importanti fasi storiche del territorio. Fedele la documentazione della vita pastorale abruzzese caratterizzata dalla transumanza, con una «tholos», capanna in pietra a secco utilizzata per secoli come rifugio temporaneo e ricovero degli attrezzi, fra le riproduzioni più interessanti.
Situato nel cuore del centro storico dell’antica Ostia Aterni, il Museo delle Genti d’Abruzzo si trova poco distante dal concittadino Museo Civico Basilio Cascella. A spiegare il forte legame fra le due istituzioni è la direttrice Letizia Lizza: «Il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara è, come il Museo Civico Basilio Cascella, gestito dalla Fondazione Genti d’Abruzzo Onlus, le cui finalità istituzionali sono la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del territorio regionale. I due musei si trovano a breve distanza ed è possibile visitarli con un biglietto cumulativo. Ma il legame tra i due musei non è solo di tipo gestionale: è più sottile e profondo, di natura semantica, poiché nel Museo delle Genti d’Abruzzo è testimoniata quella cultura materiale tipica delle comunità agro-pastorali e marinare da cui Basilio Cascella e i suoi figli hanno tratto ispirazione per la creazione dei loro capolavori».
Il Museo Cascella è ospitato nello stabilimento cromolitografico costruito nel 1895 da Basilio, capostipite di una grande famiglia di artisti. Dello stabilimento conserva l’originale atmosfera di bottega ed è una delle testimonianze più complete del vivace clima culturale che interessò anche la città di Pescara fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, toccando poi lo sviluppo delle arti fino ai nostri giorni. Al suo interno quasi 600 opere tra tele, ceramiche, bozzetti, cartoline, poster e sculture di cinque generazioni di artisti della stessa famiglia.
Figurano di Basilio Cascella «Il bagno della pastora», olio su tela del 1903, e «La Figlia di Iorio», dipinto che lega la sua esperienza alla cultura agro-pastorale documentata nel Museo delle Genti d’Abruzzo, dove si osservano gli strumenti, spesso raffigurati dai Cascella, di cui il simbolista Basilio fu senza dubbio fra gli interpreti più autentici. Il percorso include un’ampia selezione di opere di Andrea e Pietro Cascella. La contemporaneità è rappresentata dalle opere di Marco, figlio di Andrea, da Tommaso Jr e Jacopo, figli di Pietro, e da Matteo Basilè e Davide Sebastian, figli di Tommaso Jr, in una sezione che lascia ancora aperte future possibilità di ricerca anche nel contemporaneo.
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