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Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliLa primavera dell’arte a Palazzo Collicola di Spoleto sboccia il 23 marzo con un triplo appuntamento espositivo (fino a giugno). Contemporaneamente giornata inaugurale delle celebrazioni del 25mo anno dalla sua apertura, il museo sarà festeggiato per tutto il 2025 con numerosi eventi culturali.
Si comincia al piano terra con una collettiva evergreen. Tanto per gli artisti, oltre trenta (tra gli altri, Stefano Arienti, Massimo Bartolini, Elisabetta Benassi, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Enzo Cucchi, Marzia Migliora, Elisa Montessori, Luigi Ontani, Pino Pascali, Diego Perrone e Moira Ricci), quanto per l’argomento che con «Il campo espanso. Arte e agricoltura in Italia dagli anni Sessanta a oggi», a cura di Simone Ciglia, autore dell’omonimo libro (edito da Crea, 2015), ritorna su un tema quanto mai attuale. In quella ricerca che oggi Ciglia propone attraverso la visione delle opere, rivisitata a Spoleto, già all’epoca nella citazione di «campo espanso» di Rosalind Krauss, indicava una serie di pratiche artistiche legate al tema della natura, del paesaggio, dell’ecologia e dell’agricoltura. Pratiche nel passaggio dall’estetica della Land Art, ad esempio, a una coscienza sempre più ecologista, oggi alla base di un rinnovato sentimento per consuetudini artistiche che traggono ispirazione dal rurale. Fra opere e artisti di generazioni diverse, la mostra, come sempre per Palazzo Collicola anche in dialogo con il patrimonio museale e il territorio, scatta una fotografia sull’argomento, considerando anche una serie di realtà quali residenze artistiche (Interferenze/Liminaria; Pollinaria con Futurefarmers e Daniela D’Arielli), associazionismo culturale, aziende agricole, collettivi curatoriali, oltre a istituzioni museali, come in questo caso le collaborazioni con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che di tali pratiche ne hanno fatto poetica.
Si continua con la personale di Jacopo Miliani (Firenze, 1979) dal titolo «Abeceda», a cura di Maria Paola Zedda. Miliani si fa rappresentativo a Palazzo Collicola di un altro argomento caro alle ricerche di questo museo, ossia le connessioni tra linguaggio e corpo, sotto il profilo concettuale coerente con il programma proposto dedito all’osservazione delle opere di quegli artisti che guardano tanto a tematiche legate all’uomo, quanto alla natura. Sono esposti lavori realizzati dall’artista tra il 2014 e il 2015, opere dove è il corpo perlopiù il soggetto privilegiato, frontiera tra diverse discipline e metodologie espressive, tra fotografia, performance e linguaggio verbale. I lavori sono acquisiti dal museo grazie al PAC2024-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Per l’inaugurazione è prevista la performance «Linguaggio» in collaborazione con l’associazione culturale La MaMa Umbria International.
Infine, la Galleria del Piano Nobile di Palazzo Collicola ospita le opere di Francesco Cavaliere, protagonista della mostra curata da Saverio Verini che, con l’iconico titolo «L’agenda delle formiche», mette in scena tutta la propria articolata ed eclettica espressività. Metafora di laboriosità e collaborazione, la mostra si presenta come un unisono multiforme che include scultura, performance e interventi sonori. Per l’apertura è programmata una performance, un’azione che pone al centro la componente orale e affabulatoria, tipica del lavoro di Cavaliere.