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Per la quarta edizione del progetto che porta opere di maestri del secolo scorso e contemporanei in dialogo con la collezione permanente di Palazzo de’ Rossi sono state selezionati tre lavori dell’artista futurista
- Alessia De Michelis
- 18 settembre 2025
- 00’minuti di lettura


Giacomo Balla, «Velmare», 1919, Casa Balla n. 259, collezione Credem, Reggio Emilia
Courtesy Collezione Credem. Photo: Carlo Vannini
Giacomo Balla «in visita» a Pistoia
Per la quarta edizione del progetto che porta opere di maestri del secolo scorso e contemporanei in dialogo con la collezione permanente di Palazzo de’ Rossi sono state selezionati tre lavori dell’artista futurista
- Alessia De Michelis
- 18 settembre 2025
- 00’minuti di lettura
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliLa Fondazione Pistoia Musei dedica la quarta edizione di «In Visita» a uno dei protagonisti dell’arte del Novecento: Giacomo Balla (Torino, 1871-Roma, 1958). L’iniziativa, curata dalla direttrice generale della Fondazione Monica Preti e dalla conservatrice delle collezioni del Novecento Annamaria Iacuzzi, con la collaborazione di Elena Gigli, tra le massime studiose dell’artista, porta a Palazzo de’ Rossi una selezione preziosa e inedita di opere che raccontano una fase poco esplorata ma fondamentale della sua ricerca.
Dal 27 settembre al 22 febbraio 2026, nel percorso permanente saranno esposti per la prima volta insieme «Velmare» (1919), proveniente dalla Collezione Credem, e due rarissimi tessuti-dipinti intitolati «Ballucecolormare», realizzati attorno al 1924 e oggi custoditi da Fondazione Caript (che ha sede nel medesimo Palazzo settecentesco) e da una collezione privata. Si tratta di lavori che testimoniano l’evoluzione del linguaggio di Balla verso un Futurismo più lirico e decorativo, in cui il tema marino diventa il pretesto per esplorare linee di forza, dinamiche cromatiche e soluzioni formali inedite, tra pittura e arte applicata. Questa stagione, sviluppata tra Roma e Viareggio, trovò un’importante consacrazione internazionale proprio cento anni fa, nel 1925, all’Exposition internationale des arts décoratifs di Parigi, dove Balla fu apprezzato per la sua capacità di fondere estetica e sperimentazione.
La mostra, accompagnata da un ricco programma di attività, oltre che da una pubblicazione edita da Gli Ori-Pistoia, si inserisce nel progetto che propone approfondimenti dedicati a maestri di riferimento del XX e XXI secolo attraverso l’esposizione temporanea di una o più opere.