Gareth Harris
Leggi i suoi articoliIl Governo britannico ha annunciato di voler snellire le procedure doganali al fine di stimolare il mercato interno dell’arte e semplificare l’importazione di opere d’arte e di antiquariato. Il sottosegretario di Stato per le arti e il patrimonio culturale Stephen Parkinson ha dichiarato che l’obiettivo a lungo termine sarà creare il «confine più produttivo del mondo».
Dall’attuazione ufficiale della Brexit nel 2020, l’arte, l’antiquariato e la maggior parte dei beni culturali che entrano in Gran Bretagna dall’Unione Europea sono soggetti a un’Iva del 5% e a una notevole burocrazia, danneggiando il commercio: nel 2022 le importazioni nel Regno Unito sono state pari a 2,8 miliardi di dollari, meno della metà del 2015, l’anno precedente alla Brexit. Mark Dodgson, segretario generale della British Antique Dealers’ Association, afferma che un meccanismo chiamato «Temporary Admission» (Ta) attualmente elimina l’Iva all’importazione per i dealer, tranne «quando i beni sono acquistati da un acquirente con sede nel Regno Unito. Se i beni sono venduti a un acquirente estero e poi esportati, l’Iva non è dovuta». Questo è importante, aggiunge, perché il mercato dell’arte britannico è un punto di convergenza internazionale per acquirenti e venditori. Le tasse e la burocrazia devono quindi «essere ridotte al minimo per mantenere la competitività del mercato».
Ma la complessità delle pratiche ha fatto sì che la Ta fosse disponibile solo per i mercanti d’arte con un traffico significativo e per le case d’asta. Parkinson ha promesso che il Governo «si impegnerà» a semplificare il processo «nelle prossime settimane». Ha inoltre parlato della prevista apertura di uno sportello unico per il commercio che, secondo il sito web del Governo, consentirà «agli utenti di adempiere ai loro obblighi di importazione, esportazione e transito presentando le informazioni una sola volta e in un unico luogo».
«Il Governo ha assolutamente ragione ad adottare queste misure post Brexit, poiché penso che l’idea sia quella di rendere il commercio più facile, commenta il mercante londinese di dipinti antichi Johnny van Haeften. Il sistema di ammissione temporanea potrebbe certamente essere semplificato, ma nessuno mi ha ancora spiegato come potrebbe funzionare un unico sportello per il commercio». I commenti di Parkinson fanno seguito alla pubblicazione, lo scorso dicembre, di una sintesi delle misure di semplificazione doganale da parte dell’Hmrc (His Majesty’s Revenue and Customs, l’agenzia delle entrate e delle dogane del Regno Unito) e del Tesoro britannico, nonché all’apertura di una consultazione. Un anonimo art advisor fa notare, tuttavia, che «tutti questi piani governativi potrebbero cambiare se l’attuale amministrazione conservatrice perdesse le elezioni generali previste per quest’anno».
Altri articoli dell'autore
La struttura sorgerà nel sito Unesco di Diriyah, a nord-ovest di Riad, e farà parte di un complesso più ampio finanziato dal fondo sovrano del Governo
Sebbene i loro spazi in patria rimangano chiusi, due gallerie libanesi hanno esposto alla fiera londinese
Phoebe Plummer e Anna Holland, appartenenti al gruppo Just Stop Oil, sono state condannate per il gesto dimostrativo compiuto nel 2022 alla National Gallery di Londra
L'architetto francese curerà la ristrutturazione di un palazzo storico vicino al Louvre. Apertura a fine 2025