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Da sinistra, Zadie Xa, Nnena Kalu, Mohammed Sami, Rene Matić

Photo by Charles Duprat, courtesy Thaddaeus Ropac gallery; courtesy of the Artist and ActionSpace; photo by Sarel Jansen; photo Diana Pfammatter, courtesy the artist and Arcadia Missa, London

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Da sinistra, Zadie Xa, Nnena Kalu, Mohammed Sami, Rene Matić

Photo by Charles Duprat, courtesy Thaddaeus Ropac gallery; courtesy of the Artist and ActionSpace; photo by Sarel Jansen; photo Diana Pfammatter, courtesy the artist and Arcadia Missa, London

La Tate annuncia i quattro candidati al Turner Prize

Zadie Xa, Nnena Kalu, Mohammed Sami, Rene Matić, gli artisti nominati per il più importante premio britannico, parteciperanno a una mostra a Bradford alla fine dell’anno. Il 9 dicembre si conoscerà il vincitore

Gareth Harris

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Mohammed Sami, René Matić, Zadie Xa e Nnena Kalu sono i quattro artisti nominati per il Turner Prize 2025. Istituito nel 1984, il premio d’arte britannico, così chiamato in onore dell’artista romantico, è rivolto ad artisti «britannici», un aggettivo che abbraccia sia un artista che lavora principalmente in Gran Bretagna sia un artista nato in Gran Bretagna attivo a livello internazionale, che abbia dato un significativo contributo recente allo sviluppo dell’arte britannica.

L’annuncio della rosa dei finalisti è stato dato ieri nel corso di una cerimonia alla Tate Britain di Londra, in occasione del 250mo anniversario della nascita di J.M.W. Turner. Una mostra delle loro opere sarà allestita presso la Cartwright Hall Art Gallery di Bradford dal 27 settembre al 22 febbraio 2026, nell’ambito delle celebrazioni di Bradford 2025 Uk City of Culture. Il vincitore, che sarà annunciato il 9 dicembre sempre a Bradford, riceverà 25mila sterline. A ciascuno degli altri tre artisti finalisti andranno 10mila sterline. «La rosa riflette l’ampiezza della pratica artistica odierna, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all'installazione, ha dichiarato Alex Farquharson, direttore della Tate Britain e presidente della giuria, e ognuno degli artisti offre un modo unico di vedere il mondo attraverso l’esperienza e l’espressione personale».

I quattro finalisti

Mohammed Sami (1984), iracheno di Baghdad cresciuto sotto la dittatura di Saddam Hussein, è stato nominato per la sua mostra personale «After the Storm», tenutasi lo scorso anno a Blenheim Palace nell’Oxfordshire, grandiosa tenuta sede della famiglia dei duchi di Marlborough e luogo di nascita del primo ministro Winston Churchill. Priyesh Mistry, giudice del Turner Prize e curatore associato dei progetti moderni e contemporanei della National Gallery di Londra, ha affermato che Sami «esplora i ricordi della sua storia personale [concentrandosi su] la guerra e la migrazione». Esposto nella Sala Rossa, il dipinto «Chandelier» (2024) di Sami rimanda alla guerra con l’immagine trompe l’oeil di un lampadario che evoca un drone.

Rene Matić (Peterborough, 1997), come sottolinea un altro giudice, Sam Lackey, direttore della Biennale di Liverpool, nelle sue opere esplora invece «la razza, il genere, la classe e la nazionalità». Nella mostra «As Opposed to the Truth» al Cca Berlin, Matić ha esposto «Untitled (No Place for Violence)» 2024, un lavoro che nelle parole dell’artista cerca di «mettere in imbarazzo il principio stesso di ciò che dovrebbe essere una bandiera». L’opera cita la reazione di Joe Biden e Barack Obama all’attentato dello scorso luglio contro Donald Trump secondo cui «nella nostra democrazia non c’è posto per la violenza». In un post su Instagram Matić ha aggiunto: «Sullo sfondo dei dibattiti globali sugli attacchi del 7 ottobre 2023 e della guerra in corso contro i palestinesi, che finora ha causato decine di migliaia di vittime, l’installazione sottolinea la logica ingannevole e duplice della retorica politica occidentale». Una mostra personale di Matić apre questa settimana alla galleria Arcadia Missa di Londra («Idols Lovers Mothers Friends», 25 aprile-3 giugno).

La scozzese Nnena Kalu (1966) è stata nominata per il suo contributo alla mostra «Conversations» alla Walker Art Gallery di Liverpool e per «Hanging Sculpture 1 to 10» a Manifesta 15 a Barcellona. «La giuria, si legge in una dichiarazione, ha elogiato la sua padronanza unica dei materiali, dei colori e dei gesti e la sua risposta altamente sensibile allo spazio architettonico». Kalu è un’artista neurodivergente, con difficoltà di apprendimento; l’essere stata selezionata, ha sottolineato Lackey, riflette il modo in cui il Turner Prize «continua ad ampliare le posizioni e le prospettive che abbraccia».

Zadie Xa è nata nel 1983 a Vancouver, in Canada, e vive a Londra. Attraverso la pittura, la scultura, il cinema e la performance, spesso combinati in installazioni fantastiche, esplora il folklore e la narrativa speculativa, le storie familiari e collettive, l’identità diasporica e l’emergenza climatica. Nel 2023 ha presentato un’importante opera d’arte pubblica alla stazione Aldgate East della metropolitana di Londra. Xa è stata nominata per la sua presentazione «Moonlit Confessions Across Deep Sea Echoes: Your Ancestors Are Whales, and Earth Remembers Everything» alla Biennale di Sharjah 16.

Alla domanda sul perché gli artisti siano stati nominati principalmente per mostre tenute in istituzioni al di fuori del Regno Unito, Alex Farquharson ha risposto: «È un caso, ma riflette anche l’interesse internazionale per gli artisti britannici».

Gareth Harris, 23 aprile 2025 | © Riproduzione riservata

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