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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliDal 4 luglio 2025, la Pinacoteca Nazionale di Bologna presenta il nuovo allestimento delle sale dedicate alla pittura bolognese di Cinque e Seicento: i Carracci, Guido Reni, e il Manierismo, che (spiega Costantino D’Orazio, direttore ad interim dei Musei Nazionali di Bologna-Direzione Regionale Musei Nazionali Emilia-Romagna) «risulta dall’intervento multiplo e interdisciplinare (analisi storico-artistica, restauro, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale) realizzato dalle professionalità interne alla Pinacoteca che si sono adoperate nella realizzazione di questo progetto Pnrr».
Le opere cruciali del celebrato Goût des Bolonais (tanto caro al genio tutelare Andrea Emiliani) sono ora esposte in un percorso narrativo più lineare e arricchito da nuovi prospetti di contesto, pannelli esplicativi delle opere e didascalie, rivisitato in interventi mirati fra manutenzione di opere e cornici, avanzate soluzioni illuminotecniche, nuove soluzioni espositive che consentono l’aumento delle opere in mostra, in particolare quei dipinti di piccolo e medio formato finora non visibili di autori prima presenti solo con monumentali pale d’altare come «I Santi Pietro e Paolo» (Bartolomeo Cesi), «Cristo morto sorretto da due angeli» (Orazio Samacchini) o «La cena in Emmaus» (Lorenzo Sabatini) nonché due tele, struggentissime: la «Flagellazione di Cristo» e «Gesù incoronato di spine», che Ludovico Carracci eseguì per la Certosa di Bologna, e inedita, l’«Annunciazione» di Orazio Samacchini (proprietà dell’Accademia di Belle Arti di Bologna conservata in Pinacoteca) nella sua cornice originale (opera di qualità del secondo Cinquecento in stile Sansovino) da cui era stata separata per le razzie napoleoniche.
Diversi gli interventi a completare l’originario progetto dell’architetto e pittore Leone Pancaldi (1915-1995), soprattutto nelle cromie delle pareti e rifrangenze della luce proveniente dal sottotetto, col completo sistema illuminotecnico progettato site specific. Altrettanto importanti gli interventi di manutenzione, restauro, studio e approfondimento tecnico per le opere più significative della scuola dei Carracci, fra cui la «Madonna in Gloria e Santi» (o «Madonna di San Ludovico») di Annibale Carracci, la «Trasfigurazione di Cristo» e la «Pala Bargellini» di Ludovico Carracci, l’«Assunzione della Vergine» di Agostino Carracci, e altre pièces de résistance della Pinacoteca fra l’«Adorazione dei Magi» di Prospero Fontana e «La famiglia Gozzadini» di Lavinia Fontana, con speciale attenzione anche alle cornici, in particolare il restauro delle cornici originali di tre opere illuminanti di Ludovico Carracci: il «venezianesco» «Martirio di Sant’Orsola», la «Madonna con il Bambino fra i santi Girolamo e Francesco» (detta anche «Madonna degli Scalzi» perché un tempo pala della Cappella Bentivoglio in Santa Maria degli Scalzi in Strada Maggiore) e l’«Annunciazione».
L’investimento complessivo è stato di 980mila euro da Pnrr più oltre 140mila euro di fondi ordinari destinati al rinnovato apparato illuminotecnico e all’allestimento delle sale che, con i più numerosi supporti comunicativi, pannelli e didascalie per ogni dipinto esposto, rendono il percorso museale sempre più accessibile e illuminante, in un’ottica (sottolinea ancora D’Orazio) «non solo d’aggiornamento estetico e funzionale, ma di progettualità culturale strategica per un museo più accessibile, sostenibile e in dialogo con i visitatori».
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