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In una mostra allestita in 16 città in Polonia la scioccante somiglianza tra le immagini contemporanee e quelle storiche
- Stephanie Stacey
- 20 agosto 2022
- 00’minuti di lettura

Disegno della guerra in Ucraina di Daria, 9 anni, di Kharkiv
I disegni dei bimbi ucraini esposti con quelli dei bimbi polacchi del 1946
In una mostra allestita in 16 città in Polonia la scioccante somiglianza tra le immagini contemporanee e quelle storiche
- Stephanie Stacey
- 20 agosto 2022
- 00’minuti di lettura
Stephanie Stacey
Leggi i suoi articoliUna nuova mostra in Polonia riunisce disegni di bambini ucraini che ritraggono l’invasione russa in corso e disegni di bambini polacchi prodotti all’indomani della seconda guerra mondiale. La mostra «Mamma, non voglio la guerra» (esposta in 16 diverse città, tra cui Varsavia e la città di confine di Przemyśl, un importante porto di arrivo per i rifugiati ucraini) sottolinea le esperienze condivise di occupazione, repressione e resistenza, nonché una fede duratura nella vittoria.
I disegni costituiscono una commovente testimonianza della guerra, che evidenzia il suo impatto particolarmente brutale sui membri più giovani della popolazione. La mostra è un’iniziativa congiunta dell’Archivio nazionale polacco e del progetto digitale ucraino «Mamma, vedo la guerra».
Gli Archivi nazionali polacchi conservano più di 7mila disegni di bambini del 1946, prodotti nell’ambito di un’iniziativa del dopoguerra per consentire ai giovani polacchi di elaborare il trauma dell’occupazione nazista. Allo stesso modo, il progetto «Mamma, vedo la guerra» ha raccolto più di 13.500 disegni di bambini dall'inizio dell'invasione russa a febbraio. I suoi fondatori intendono produrre un collage digitale permanente di opere d’arte di bambini ucraini, diffondendo contemporaneamente la consapevolezza della situazione ucraina e raccogliendo fondi per aiuti umanitari. Una volta completato, il collage sarà messo all’asta come Nft, e tutti i proventi saranno devoluti a enti di beneficenza che lavorano a favore dei bambini ucraini.
Anche se prodotti a quasi un secolo di distanza, la somiglianza tra i disegni dei bambini contemporanei e quelli storici è «scioccante», secondo Paweł Pietrzyk, direttore dell'Archivio nazionale polacco. «I bambini disegnano carri armati, aerei, incendi ed esplosioni. Disegnano i feriti e i morti, le case in rovina e le tombe. Disegnano se stessi e le loro famiglie. Disegnano l'evacuazione e la fuga. Ma disegnano anche immagini di speranza e dei loro sogni per il futuro».
Oltre ai disegni, la mostra presenta testimonianze personali di bambini polacchi e ucraini sulle loro esperienze di guerra. Zlata, nove anni, di Myronivka, a sud-est di Kiev, scrive: «Voglio vedere il sole, non i muri dei sotterranei». Valeriia, 13 anni, di Leopoli, scrive: «Non avrei mai pensato che la gioia dell'infanzia sarebbe stata oscurata dalla guerra». Anhelina, 15 anni, di Lutsk, nell'Ucraina occidentale, scrive: «Volevano gettarci nel panico, ma noi siamo uniti e non abbiamo paura».
La mostra è accompagnata da una citazione del polacco Janusz Korczak, educatore ebreo e difensore dei bambini, ucciso nel campo di sterminio di Treblinka nel 1942: «Un bambino non è un soldato. Non difende la sua patria, anche se soffre con essa».

Disegno della guerra in Ucraina di Daria, 9 anni, di Kharkiv