Massimiliano Cesari
Leggi i suoi articoliDopo quasi un anno è terminato il restauro dei due polittici veneti conservati presso il Museo Sigismondo Castromediano. Il polittico più antico, datato 1370 ca e attribuito a Lorenzo Veneziano e aiuti, in origine era collocato presso il Monastero delle Benedettine di Lecce. Il secondo, ascrivibile alla bottega dei fratelli muranesi Antonio e Bartolomeo Vivarini, del 1475 ca, apparteneva invece alla Chiesa di Santa Caterina di Galatina.
Giunti per vie commerciali connesse alla rotta veneto-adriatica, le due opere sono state rintracciate da Felice Casotti, membro della Commissione Conservatrice per i Monumenti Storici e di Belle Arti di Terra d’Otranto, che dopo averle scoperte in stato di abbandono nei due rispettivi monasteri, nel 1871 ne propose l’acquisto al Museo Provinciale di Lecce.
Dopo l’acquisizione, i due polittici furono sottoposti a un primo intervento nel 1876 da parte del restauratore e pittore romano Domenico Primavera, che secondo i dettami dell’epoca in pratica li ridipinse, e a un secondo intervento nel 1934 ad opera del restauratore Riccardo de Bacci Venuti.
I lavori appena conclusi, condotti da Ianuaria Guarini e Gaetano Martignano, sono consistiti nella pulitura della superficie e nella rimozione delle ridipinture posticce, delle stuccature incongrue e delle vernici alterate e ossidate dei restauri precedenti.
Operazioni che hanno permesso di svelare la materia pittorica originaria (per il polittico di Galatina purtroppo lacunosa) e di leggere e interpretare meglio le immagini raffigurate confermando, per l’opera di Galatina, l’attribuzione ai Vivarini.
Tutte le novità emerse durante il restauro, finanziato grazie ad ArtBonus, sono pubblicate nel volume L’Oro, la Santità e la Gloria. Il restauro dei polittici veneti del Museo Castromediano, a cura di Brizia Minerva, storica dell’arte del museo.

Il polittico attribuito a Lorenzo Veneziano e aiuti
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