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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliIl Novecento ha amato molto gli alfabeti immaginari e immaginati: molto si è scritto sul misterioso Manoscritto Voynich, ritrovato in un monastero di Mondragone, con le sue tremende visioni di mondi paralleli. Jean Dubuffet, nelle sue ricerche sull’Art Brut, ha puntato il riflettore sulla produzione, complessa e stratificata di Adolf Wöllfli, che disseminava di segni grafici le sue densissime, sovraccariche, rappresentazioni del mondo.
Il Codex Seraphinianus aggiunge altri incantevoli e allo stesso tempo disturbanti segni asemici alla memoria del secolo breve. L’opera notevole compiuta da Luigi Serafini tra il 1976 e il 1978 allinea istantanee di una realtà liquida, magmatica, instabile. Questa enciclopedia di un mondo intermedio tra artificiale e biologico, tra materia e sogno, è accompagnata da grafie altrettanto mutevoli. Nel 1981 quando il libro venne edito per la prima volta, in un sontuoso formato da Franco Maria Ricci, attrasse l’attenzione di uno scrittore come Giorgio Manganelli, che nel suo Nuovo commento aveva elaborato, nei codici della scrittura, una sperimentazione non meno radicale, alla ricerca del «pozzo natale e mortale», in cui si trovava «il sole nero» della scrittura.
Oggi, a distanza di quaranta anni dalla sua creazione, l’autore racconta il suo lavoro, presentato nell’integralità delle tavole originali, nei magnifici spazi del Labirinto della Masone, intricato gioiello di bambù inventato dallo stesso Ricci, che alle pareti del suo personale museo espone dalla sua apertura alcune tavole del libro, come quella, suadente e minacciosa, in cui una coppia avvinta nel sesso si trasforma in un grosso coccodrillo, perfetta icona serafiniana, che adornava la copertina del secondo volume della prima edizione del testo (sabato 9 aprile, alle 17, incontro con l'autore; la mostra delle 200 tavole originali prosegue fino al 10 aprile. Per informazioni: www.labirintodifrancomariaricci.it).
Codex Seraphinianus, di Luigi Serafini, 396 pp., Rizzoli, Milano 2013, € 100,00

Le tavole originali del Codex di Serafini sono esposte nel labirinto della Masone a Fontanellato fino al 10 aprile

Le tavole originali del Codex di Serafini sono esposte nel labirinto della Masone a Fontanellato fino al 10 aprile

Le tavole originali del Codex di Serafini sono esposte nel labirinto della Masone a Fontanellato fino al 10 aprile

Le tavole originali del Codex di Serafini sono esposte nel labirinto della Masone a Fontanellato fino al 10 aprile

Le tavole originali del Codex di Serafini sono esposte nel labirinto della Masone a Fontanellato fino al 10 aprile

La copertina del volume nell'edizione Rizzoli del 2013
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