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Daria Berro
Leggi i suoi articoliDopo un anno di lavori il Jewish Museum, il Museo Ebraico di New York, ospitato nella Felix M. Warburg House sulla Fifth Avenue, il 24 ottobre ha aperto al pubblico due piani rinnovati. La ristrutturazione, costata 14,5 milioni di dollari, «ci ha offerto l'opportunità di elaborare una narrativa completamente nuova per ciò che siamo, ha spiegato il direttore James Snyder, alla guida del Jewish Museum da novembre 2023. Il nostro compito, in particolare per i musei culturalmente specifici come questo, è quello di essere l'antidoto a quella che oggi è una vera e propria pandemia: la xenofobia, il razzismo, l'ignoranza che oggi prevalgono ovunque». Fondato nel 1904 dal Jewish Theological Seminary, il Jewish Museum è uno dei più antichi musei ebraici al mondo. Nel 1947 si è trasferito nella Warburg House sulla Fifth Avenue, nel Museum Mile newyorkese. Conserva una collezione di quasi 30mila opere d'arte, oggetti cerimoniali e documenti che coprono un arco di 4mila anni. Nel 1993, una ristrutturazione da 36 milioni di dollari ha aggiunto un'ala di sette piani, progettata da Kevin Roche.
L’attuale riprogettazione dei circa 1.800 mq, quasi la metà dello spazio aperto al pubblico nel palazzo in stile gotico francese del 1908 di fronte al Central Park, si deve a United Network Studio di Amsterdam e New Affiliates Architecture di New York. Il terzo e quarto piano rinnovati presentano una nuova installazione dal titolo «Identità, cultura e comunità: storie dalle collezioni del Museo Ebraico», che mette in luce 200 oggetti della collezione permanente; quattro gallerie per mostre temporanee e nuove acquisizioni e il Robert and Tracey Pruzan Center for Learning, un centro educativo con due studi di arte, una parete tattile e la simulazione interattiva destinata a i bambini di uno scavo archeologico. In particolare, le gallerie al terzo piano, già oggetto nel 2018 di un intervento di Tsao & McKown, si presentano ora più ariose. Suddivise per tema, le sale espongono manufatti secolari accanto a dipinti di Mark Rothko e Robert Motherwell, nonché opere di artisti viventi, come Andi Arnovitz (1959), che in «What We Bring» del 2023 ha ritagliato col laser i nomi di 2.611 donne ebree nel tessuto del suo abito da sposa.
Il Robert and Tracey Pruzan Center for Learning al quarto piano, in precedenza chiuso al pubblico, inaugurerà ufficialmente il 16 novembre Su una galleria a doppia altezza del terzo piano, in una vetrina lunga 15 metri progettata dall’azienda lombarda Goppion, sono esposte oltre 130 lampade di Hanukkah, a nove bracci, quasi un decimo della collezione del Museo, che ne annovera oltre 1.400, dall'antichità ai giorni nostri. In argento o pietra, ispirate alle tombe romane o all'arte islamica, di influenza rococò o Déco, arrivano da tutto il mondo e sono esposte per aree di provenienza. Al quarto piano, nel Wilf Family Salon, uno spazio per eventi, spicca il murale trompe-l’oeil di Talia Levitt che simula un arazzo..
Negli spazi espositivi rinnovati ospitano fino al 1° febbraio «Anish Kapoor: Early Works», la prima mostra museale negli Stati Uniti dedicata agli inizi dell'artista. L'esposizione presenta lavori dell’artista anglo-indiano raramente esposti, tra cui sculture in pigmento, opere su carta e taccuini.
Il Jewish Museum è ospitato in un edificio del 1908 nell’Upper East Side di Manhattan
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