Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliUn museo inclusivo, accogliente, accessibile e in costante crescita, con un aumento dell’80% rispetto al 2021, attento al sociale e al territorio, che coniuga valorizzazione e sviluppo, premiato con il Travellers’ Choice Best of the Best 2024, quale meta preferita dai viaggiatori, e tra le nomination come Best Museum in Italia per i Remarkable Venue Awards 2024 di Tiqets. È il ragguardevole risultato conseguito in appena tre anni dalla società D’Uva, che dall’autunno 2021, su incarico della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, gestisce le attività museali del Tesoro di San Gennaro.
«Questi risultati sono il frutto di un incontro, anzi di un intreccio di incontri: quello fra la Deputazione e la mia azienda, che si sono intese subito sulla volontà di rendere l’offerta del Tesoro di San Gennaro sempre più ampia, inclusiva e contemporanea, e quello fra me e Francesca Ummarino, che ho proposto come direttrice», afferma Ilaria D’Uva, ceo di D’Uva Srl, a cui si deve il nuovo modo di intendere la valorizzazione del museo attraverso strategie inclusive che riflettono standard di fruizione internazionali, ottenuti grazie al supporto dei Fondi Pnrr. Un lavoro volto non solo alla rimozione di barriere fisiche e architettoniche, ma anche cognitive e sensoriali, attraverso dispositivi per facilitare il percorso e consentire la visita in autonomia a persone ipovedenti e cieche (pannelli in Braille, videoguide in Lis, audiodescrizioni), ai bambini (audioguida dedicata) e agli stranieri («Un Tesoro di audioguida» in 12 lingue). Ma superare qualsiasi distanza tra il visitatore e gli spazi museali significa anche accompagnare il pubblico alla conoscenza del culto e della storia del patrono.
Rispondono a questa finalità la riproduzione 3D della mitra (scala 1:1) e la videoinstallazione «Chi è devoto a San Gennaro?», allestita nella sala della Mitra e realizzata da D’Uva con la produzione artistica di Stefano Gargiulo e della sua Kaos Produzioni: esperienza unica tra simboli, volti, gesti e preghiere, che consente di partecipare emozionalmente al profondo ed esclusivo rapporto che Napoli vive con il suo santo patrono.
Stimolati da un linguaggio visivo contemporaneo e dalla voce di Marcello Colasurdo, omaggio all’artista che ispira il titolo del progetto, le cinque videoproiezioni restituiscono immagini oniriche ed evocative che coinvolgono il visitatore, tra segni e forme di devozione, tra processioni e preghiere.
Anche la diversificata proposta espositiva definisce il nuovo orizzonte del museo. In corso fino al 25 gennaio la mostra di Giulia Piscitelli (Napoli, 1965) «Una Nuvola Come Tappeto», titolo del libro di Erri De Luca che introduce il catalogo (edito da D’Uva). Allestita lungo l’intero percorso museale, l’esposizione presenta tre nuclei di lavori, tra questi «Naso» (1997-2024), inedito omaggio al patrono, è una riflessione sociale e politica dell’arte sulle dialettiche conflittuali del nostro presente che oppongono tradizione a contemporaneità, passato a presente, cultura a ideologia, popoli a religioni.
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