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Particolare della kylix (coppa per bere) a figure nere (500 a.C.)

Foto cortesia del Worcester Museum of Art

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Particolare della kylix (coppa per bere) a figure nere (500 a.C.)

Foto cortesia del Worcester Museum of Art

Il Worcester Art Museum restituisce all’Italia due vasi attici legati al mercante Robert Hecht

In base a nuovo accordo tra l’istituzione statunitense e il MiC, le due ceramiche a figure nere resteranno in mostra al museo del Massachusetts per un massimo di otto anni

Daniel Grant

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Martedì 28 gennaio il Worcester Art Museum (Wam) del Massachusetts, negli Stati Uniti, ha concluso un accordo con il nostro Ministero della Cultura per la restituzione di due antichità della sua collezione permanente: un’anfora attica a figure nere (515-500 a.C.) e una kylix (coppa per bere) a figure nere (500 a.C.), ambedue portate illegalmente fuori dall’Italia.

L’accordo, primo nel suo genere, consente al museo statunitense inaugurato nel 1898 di esporre gli oggetti con una nuova didascalia che li identifica come pezzi saccheggiati e in prestito a lungo termine, da quattro a otto anni. Alla fine di questo periodo, i due vasi saranno restituiti all’Italia in cambio di un ulteriore prestito da parte dei musei italiani, e questi scambi si ripeteranno a rotazione.

L’accordo riflette anche i primi frutti della decisione del museo di assumere dallo scorso anno uno specialista di ricerca sulla provenienza, Daniel W. Healey. Questa pratica comincia a essere diffusa in molti musei degli Stati Uniti con l’assunzione di personale curatoriale il cui compito principale è quello di ricercare nelle collezioni dell’istituzione oggetti con provenienza lacunosa o assente, indice del fatto che possano essere stati rubati o saccheggiati. Claire Whitner, direttrice degli affari curatoriali del museo, afferma che lei e altri membri dello staff sono sempre più consapevoli «di non avere le competenze per individuare la corretta provenienza e, una volta identificata, di come gestirla al meglio, anche perché molti oggetti sono giunti in museo nel XX secolo, quando gli standard museali erano diversi».

Healey ha scoperto i due vasi attici dopo aver effettuato una ricerca nel database della collezione, digitando il nome di Robert Hecht. Morto nel 2012 all’età di 92 anni, Hecht è stato una figura nota nel mondo delle antichità in quanto commerciante di oggetti greci e romani. Sebbene non sia mai stato condannato per saccheggio o contrabbando, Hecht ha lavorato con noti contrabbandieri di antichità ed è stato spesso indagato per il suo ruolo nel traffico di oggetti antichi, come nel caso del cratere di Euphronios di 2.500 anni fa, da lui venduto al Metropolitan Museum of Art nel 1971 per un milione di dollari e infine restituito all’Italia nel 2008.

L’anfora attribuita al Pittore di Rycroft, pittore vascolare ateniese attivo negli ultimi decenni del VI secolo a.C., fu acquistata dal Worcester Art Museum nel 1956 dal collezionista e mercante d’arte svizzero Elie Borowski (il prezzo pagato non è però stato rivelato dall’istituzione). Contemporaneamente all’acquisto, Borowski donava anche la kylix.

«Esaminando la scheda dell’anfora, spiega Healey, è emerso chiaramente che Borowski l’aveva acquistata da Hecht, quest’ultimo menzionato come primo possessore del vaso. Questo è un segnale di allarme, visto quello che sappiamo sulle sue attività in Italia in quel periodo». Le informazioni sull’anfora menzionavano anche la kylix che Borowski aveva acquistato da Hecht. «Da un oggetto si è quindi passati a due e dopo ulteriori ricerche d’archivio è risultato chiaro che l’anfora e la kylix condividevano la stessa provenienza, da Hecht a Borowski a Worcester». Poco dopo la scoperta, il Museo ha contattato le autorità italiane fornendo fotografie e informazioni ai Carabinieri che hanno confermato la presenza dei due vasi nel database dei beni culturali rubati. Sono state presentate la richiesta formale per la loro restituzione e l’offerta di stipulare un accordo di cooperazione con il Museo andato a buon fine la settimana scorsa.

 

 

Anfora attica a figure nere (515-500 a.C.) attribuita al Pittore di Rycroft. Cortesia del Worcester Museum of Art

Daniel Grant, 03 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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