«La portinaia (Concierge)», 1883-84, è uno dei capolavori più noti di Medardo Rosso (1858-1928), lo scultore italiano vissuto lungamente in Francia che rivoluzionò gli statuti della scultura con le sue opere sfaldate nell’atmosfera, in cui «fissava» nella materia immagini fuggevoli, non meno che con la scelta di soggetti, come questo, «altri» rispetto a quelli della scultura celebrativa allora dominante. Se poi si tratta, fra i diversi esemplari, di quello appartenuto a Gustavo Sforni (1888-1939), artista, mecenate e collezionista d’arte d’avanguardia fra i massimi del primo ‘900, personaggio dal gusto finissimo e dalle scelte infallibili, allora il valore storico e artistico dell’opera si moltiplica.
Per celebrarne l’arrivo di «La portinaia» nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona – il Divisionismo, la Fondazione stessa, che l’ha acquisita di recente, promuove il 9 giugno una giornata di studio curata da Sharon Hecker, studiosa da oltre trent’anni dello scultore e autrice della monografia Un monumento al momento. Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea (Johan&Levi, 2017). Vi prendono parte Giovanna Ginex, Margherita d’Ayala Valva e Marta Sironi, studiose dell’arte dell’800 e ‘900; Laura Schettini, docente di Storia delle Donne dell’Università di Padova; Derek Pullen, già direttore Conservazione scultura alla Tate Modern di Londra, e Carlos Bayod Lucini, project director di Factum Foundation, specializzata nelle scansioni 3D delle opere d’arte.
La Pinacoteca, che con le sue oltre cento opere si apre in un palazzo visconteo nel cuore di Tortona, è frutto della politica culturale della Fondazione di origine bancaria tortonese: dedicata al Divisionismo, in onore di un maestro come Giuseppe Pellizza da Volpedo vissuto a pochi chilometri da qui (di cui possiede una ricca collezione), e di Angelo Barabino, lui tortonese, riunisce veri capolavori di figure come Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Attilio Pusterla, Gaetano Previati, Giovanni Segantini, Giovanni Sottocornola, cui si aggiungono opere di Balla, Boccioni, Chini, Fornara, Maggi, Russolo e di altri artisti, tutti protagonisti di quella stagione tanto innovativa dell’arte italiana tra ‘800 e ‘900, da cui sarebbe scaturito il futurismo.
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