Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

@ph. Daniele Ratti

Image

@ph. Daniele Ratti

Il legame tra le grandi storie d'amore e l'architettura che le ha ospitate. Lo sguardo intimo di Daniele Ratti alle Gallerie d'Italia di Napoli

L'esposizione, visitabile presso le Gallerie d'Italia di Napoli, dal 12 giugno al 14 settembre, offre ai visitatori la chiave di accesso in alloggi privati, svelando luci e ombre, stanze e dettagli, progetti e pensieri, che si snodano all'interno delle mura domestiche

«Due cuori e una capanna» a cura di Benedetta Donato è il nuovo progetto fotografico con cui il fotografo Daniele Ratti (Milano, 1974) esplora il legame tra le grandi storie d'amore e l'architettura che le ha ospitate. Un modo di dire che, nel corso del tempo è stato acquisito nel linguaggio comune quale espressione informale, per indicare l'armonia tra due persone che si amano, all'interno di uno spazio condiviso, qualunque esso sia. La riflessione dell'autore muove dalla storia dell'architettura, dove la capanna è simbolo dell'abitazione primitiva, rifugio primordiale per difendersi dalle avversità della natura e modello che gli architetti moderni hanno tenuto a mente come archetipo della prima casa. Le due matrici costituite dall'intimità familiare e dal disegno architettonico, rappresentano il punto di partenza per un viaggio, iniziato nel 2020 e conclusosi nel 2024, tra abitazioni straordinarie per le loro caratteristiche progettuali e per le coppie che le hanno elette a propria dimora, ivi costruendo una memoria che la fotografia di Daniele Ratti ha saputo cogliere e raccontare.

 

 

Daniele Ratti, «Le Cabanon-Le Corbusier», Cap Moderne, Roquebrune-Cap-Martin, Francia, settembre 2024. © Daniele Ratti, courtesy dell’artista

Daniele Ratti, «Casa Museo Einar Jónsson», Reykjavík, Islanda, agosto 2022. © Daniele Ratti, courtesy dell’artista

42 fotografie di uno sguardo intimo

L'esposizione, visitabile presso le Gallerie d'Italia di Napoli, dal 12 giugno al 14 settembre, offre ai visitatori la chiave di accesso in alloggi privati, svelando luci e ombre, stanze e dettagli, progetti e pensieri, che si snodano all'interno delle mura domestiche, in cui le storie e i sentimenti di chi le ha abitate, sono da sempre custoditi. Attraverso l'esposizione di 42 fotografie – scelte tra un ampio corpus di produzione quali immagini più rappresentative del progetto – lo sguardo intimo di Daniele Ratti condurrà il pubblico in un percorso inedito tra gli spazi di dimore storiche e architetture moderne o contemporanee, conosciute e meno note, in cui si snodano vicende amorose, che testimoniano legami di appartenenza a quei luoghi e non ad altri.

Tramite le fotografie e i testi di approfondimento sarà possibile scoprire angoli diversi e nascosti di ogni casa, ripresi da originali punti di vista, per rintracciare quei dettagli che rappresentano l'estensione in forma architettonica di storie e sentimenti. Grazie allo sguardo dell'autore, i luoghi, le architetture, gli arredi e gli oggetti diventano segni concreti e contemporaneamente evocativi, in grado di riportare atmosfere e vissuti, di trascendere il tempo e di rendere visibile qualcosa, che per sua natura non lo è. Una ricerca singolare che restituisce istantanee di memorie preziose in forma di narrazione visiva.
 

Dice Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma: «Le Gallerie d’Italia a Napoli sono un esempio riuscito di luogo dedicato all’arte e alla cultura. Un museo aperto e dinamico che parla a tutti. Non manca la fotografia, che torna dopo i giovani artisti scelti dalla Fondazione Paul Thorel. Il lavoro di Daniele Ratti, la sua ricerca e le sue intriganti fotografie di luoghi esclusivi rappresentano una forma delicata e poetica di racconto, con immagini che trovano perfettamente casa in via Toledo. Un impegno per continuare ad accogliere e sorprendere i tantissimi visitatori della nostra sede napoletana».

Daniele Ratti, «Casa Cort á zar», Parigi, Francia, febbraio, 2020. © Daniele Ratti, courtesy dell’artista

Da José Saramago a Monica Vitti

Il percorso espositivo si apre con due fotografie dedicate a Le Cabanon, iconico rifugio progettato da Le Corbusier come regalo di compleanno per sua moglie nel 1951, simbolo per eccellenza dell’essenzialità e della complicità, al largo delle acque della Costa Azzurra. A pochi metri da quel luogo, sorge la Villa E-1027 di Eileen Gray, pensata per condividere un amore codificato anche nel nome della casa stessa. Tra i protagonisti della mostra anche José Saramago, Mimmo Jodice, e Michelangelo Antonioni con Monica Vitti, per la quale fu realizzata La Cupola in Sardegna: una scultura abitabile che dialoga con il paesaggio gallurese. Attraverso immagini e testi tratti dagli appunti dell’autore, il pubblico potrà scoprire storie nascoste e dettagli rivelatori, tracce di memoria e di appartenenza.

Riccardo Deni, 11 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

Il legame tra le grandi storie d'amore e l'architettura che le ha ospitate. Lo sguardo intimo di Daniele Ratti alle Gallerie d'Italia di Napoli | Riccardo Deni

Il legame tra le grandi storie d'amore e l'architettura che le ha ospitate. Lo sguardo intimo di Daniele Ratti alle Gallerie d'Italia di Napoli | Riccardo Deni