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«Love is in the Air» (2005) di Banksy venduto da Sotheby's NY per 12.9 milioni di dollari (stima 3-5 milioni di dollari). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

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«Love is in the Air» (2005) di Banksy venduto da Sotheby's NY per 12.9 milioni di dollari (stima 3-5 milioni di dollari). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

Il mercato di New York è tornato vivace

Nella maratona di tre aste di Sotheby's hanno dominato Basquiat, Monet e Colescott

Daniel Cassady

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Oliver Barker merita qualche giorno di ferie. L'asta serale di arte contemporanea che si è tenuta il 12 maggio da Sotheby's New York deve essere sembrata il punto centrale di un'ultra maratona per l'esperto banditore, che a causa delle restrizioni di viaggio ha condotte le aste di New York da Londra, nel cuore della notte.

Dopo aver concluso la vendita dei capolavori di arte del dopoguerra della collezionista e filantropa texana Anne Marion, che ha totalizzato 157,2 milioni di dollari, e con altre due in arrivo, Barker ha iniziato l'asta di arte contemporanea con «David Bowie» (2012) di Elizabeth Peyton, che ha suscitato una raffica di offerte fin da subito, passando da 300mila dollari a 1 milione in meno di 10 secondi. Il prezzo si è attestato su 2 milioni di dollari, un milione oltre la stima massima che ha dato un avvio energico alla vendita.

Il ritmo è rimasto vivace per i pochi lotti successivi. L'avvincente «No Title (Deeper above all ...)» (2011) di Raymond Pettibon è stato venduto per 2,6 milioni e «The Arrival» (2019) di Salman Toor, che ritrae malinconicamente un uomo che dà il benvenuto a un altro sulla porta, è andato oltre le aspettative, ottenendo 867mila dollari, oltre dieci volte la sua stima massima. La prima mostra personale istituzionale di Toor, nata a Lahore e attivo a New York, si è appena conclusa al Whitney Museum of American Art.

Poi è arrivato «Love is in the Air» (2005) di Banksy. Le offerte sono iniziate intorno ai 3 milioni e sono salite rapidamente a 5 milioni, ma l'atmosfera in sala è diventata pesante durante una gara di offerte di 14 minuti tra offerenti telefonici a Honk Kong e New York. Dopo i 7 milioni, le offerte sono aumentate lentamente tra i due principali contendenti con incrementi di 100mila dollari, poi scesi a 50mila. «Jackie, dovrò lavorare con il tuo offerente telefonico», ha detto Barker a New York dal suo centro di comando di Londra. Alla fine, Barker ha rifiutato di accettare offerte da 50mila dollari e l'opera è stata venduta all'offerente telefonico di New York. Questa è stata la prima opera d'arte fisica per la quale Sotheby's ha accettato le criptovalute come pagamento ed è stata venduta per 12,9 milioni, superando facilmente la stima di 3-5 milioni.

Dopo Banksy è stata la volta di Jean-Michel Basquiat, con la sua celebre tela «Versus Medici» (1982), stimata 35-50 milioni di dollari. L'11 maggio, da Christie's, la «testa esplosiva» di Basquiat «In This Case» (1983) è stata venduta per 93,1 milioni di dollari, aumentando così la pressione sulla tela proposta da Sotheby's nella speranza di eguagliare o superare la vendita del 2017 di «Untitled» (1982), che è stata venduta per 110 milioni di dollari. E sebbene «Versus Medici» sia «un buon quadro dell'anno giusto», le aspettative potrebbero essere state troppo alte: è stato venduto per 50,8 milioni, appena oltre la stima massima.

Invece il dipinto «George Washington Carver Crossing the Delaware: Page from an American History Textbook» (1975) di Robert Colescott ha avuto una serata eccezionale, ottenendo 15,3 milioni, 3 milioni oltre la stima massima e superando il precedente record d'asta, 912.500 dollari, di oltre 16 volte. L'opera se l'è aggiudicata il Lucas Museum of Narrative Art, che dovrebbe aprire a Los Angeles nel 2023 ed è stato fondato dal regista George Lucas e sua moglie Mellody Hobson. Il museo ha recentemente acquisito un archivio relativo al murale di Judith F. Baca «The History of California» (1976-84), meglio noto come «La Grande Muraglia di Los Angeles».

L'asta serale di arte contemporanea ha registrato un venduto del 100% e ha totalizzato 218,3 milioni, superando facilmente la stima massima di 194,3 milioni.

Arte impressionista e moderna

Subito dopo è seguita l'asta serale di Arte impressionista e moderna, che includeva opere di Monet, Cézanne e Picasso ma, fedele al momento, mancava dell'energia della vendita precedente.

«Le Bassin aux nymphéas» (1917-19) di Monet, uno dei migliori studi sulle ninfee già venduto per 16,8 milioni di dollari in un'asta del 2004 da Sotheby's, ha ottenuto 70,4 milioni, posizionandosi tra i primi cinque prezzi di Monet raggiunti in asta. La vendita proponeva anche anche altri due suoi dipinti: «Fleurs dans un pot (Roses et brouillard)» (1878) e «La Seine à Lavacourt, debacle» (1880). Il primo, una natura morta un po' «pacchiana», è stata venduta a un acquirente asiatico per 10,4 milioni, mentre il secondo è rimasto invenduto.

La classica «Nature morte: pommes et poires» (1888-90) di Cézanne è stata venduta per 19,9 milioni, al di sotto della sua stima di 25-35 milioni. L'opera, presentata come parte della collezione del defunto erede della Campbell Soup, Tristram Colket, morto lo scorso luglio, è stata venduta l'ultima volta in un'asta per 8,7 milioni da Sotheby's New York nel novembre 2003.

Un potente autoritratto, «Autoportrait au scorpion» (1938), di Leonor Fini è stato uno degli ultimi capolavori della vendita, e ha raddoppiato il record mondiale dell'artista italo-argentino all'asta oltre che la stima massima essendo stato aggiudicato per 2,3 milioni di dollari a un acquirente asiatico.

Il mercato di New York è di nuovo vivace e se il ritorno di Frieze la scorsa settimana non è stata una prova sufficiente, Sotheby's ha invitato 50 ospiti a guardare (e, ovviamente, fare un'offerta) l'asta di persona, oltre ai feed dal vivo da Londra, Honk Kong e New York. Hanno partecipato offerenti da 43 Paesi (con forti acquisti asiatici in tutte le aste della serata), mentre 1,7 milioni di persone hanno guardato dai loro divani e attraverso iPhone. Il mercato mondiale dell'arte ha gli occhi puntati su New York come un campanello d'allarme post pandemia, e le prospettive finora sono piuttosto rosee, se vendi le cose giuste.

«Love is in the Air» (2005) di Banksy venduto da Sotheby's NY per 12.9 milioni di dollari (stima 3-5 milioni di dollari). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

«Versus Medici» (1982) di Jean-Michel Basquiat (particolare) venduto da Sotheby's NY per 50,8 milioni di dollari (stima 35-50 milioni di dollari). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

«George Washington Carver Crossing the Delaware: Page from an American History Textbook» (1975) di Robert Colescott venduto da Sotheby's NY per 15,3 milioni di dollari (stima 9-12 milioni di dollari). © Sotheby’s/ArtDigital Studio

«Le Bassin aux nymphéas» (1917-19) di Claude Monet venduto da Sotheby's NY per 70,4 milioni di dollari (stima su richiesta). © Sotheby's

Daniel Cassady, 14 maggio 2021 | © Riproduzione riservata

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